XFactor 11: Levante, ti presento Sally
Levante e Mara Maionchi giudici della serata (tvzap.kataweb.it) |
Gli
Over a Mara Maionchi, gli Under donne a Levante: menu già conosciuto per la seconda parte dei Bootcamp di XFactor,
se non fosse che nel corso della… degustazione scopriamo che la serata andrà
esattamente al contrario di quello che avevamo pensato. Meglio, peggio? Boh.
L’unica certezza è un dubbio: chi, tra la Mara piagnona e la Levante tagliatrice
di teste, è la nuova Arisa? (Che poi è l’unica cosa che mi interessa.)
Cattelan spiega a Levante che non può andare agli Home Visit da sola |
Per la prima volta –
almeno mi pare – nel corso di questa edizione, intanto, do il voto anche ad
Alessandro Cattelan (e il voto è 8).
Se lo merita solo per aver interpretato il pensiero di tutti gli spettatori dopo
che Levante ha negato la sedia alle prime tre concorrenti della sua categoria:
«Levante, tu sei nuova, ti rispiego come funziona… ecco, qualcuno lo devi far
sedere!».
Ma andiamo con ordine:
la prima a dover selezionare i tre concorrenti della sua categoria da portare
agli Home Visit è Mara Maionchi (voto 4,
lo alzo a 6 solo perché ha eliminato quellodellapapudance), attesa a scelte più
omogenee e obiettive rispetto ai maschietti che nella puntata precedente hanno
cannato almeno un paio di eliminazioni, indebolendo due categorie rivelatesi
una (gli Under uomini di Fedez) un po’ più debole del previsto, l’altra (i
Gruppi di Manuel Agnelli) forse un po’ più forte ma alla fine niente di che. E
invece il morbo di Arisa, dopo Levante, colpisce anche Mara che nel firmare il
contratto aveva autocertificato alla produzione di essersi sottoposta alla
vaccinazione per la “mucca pazza” ma aveva mentito. E per cominciare, dopo aver
fatto sedere Valerio Bifulco (non mi è piaciuta la sua versione di One degli U2, lui invece sì) incassa la
prima standing ovation con Alessandro
Sette e i Foo Fighters, ma più avanti nel corso della serata si confonderà e lo
manderà a casa.
«Non sto scherzando niente» (xfactor.sky.it) |
A quel punto, la
Maionchi inizia a sbroccare pesantemente: non tanto perché mandi a casa la
tizia col mini piano (bravina, sì, bella voce ma ai live dopo due puntate vorresti solo morire) e la ragazzina
fagocitata da Anna e Marco che però
una sedia l’avrebbe meritata, ma per la sfuriata con la quale decapita Giulia
Militello, rea di non aver cantato Il
cielo in una stanza con la necessaria fedeltà tanto da impallarsi: Mara
s’incazza, piange, delira sul significato di questa canzone nella vita di
ognuno (Mina la cantò per la prima volta nel 1958 quando la Maionchi aveva 17
anni, mi spiego?) e sfancula in malo modo una ragazza peraltro dotata di una
voce interessante. Il femminicidio continuerà con Valentina, unica voce “rosa”
rimasta in gara e che dopo aver superato lo scoglio Modugno pensava di essere
salva ma aveva fatto i conti senza l’oste Mara. Passano il virtuoso della
chitarra che sopravvive a Tom Petty, l’ex concorrente di Amici che tanto prima o poi se la farà di nuovo sotto e se ne
andrà, il tenore stanco della lirica che dopo aver fatto il Michael Bublè nelle
audizioni mostra una versatilità inattesa con un brano di Sia e soprattutto il
vero personaggio della categoria: Andrea Radice, pizzaiolo napoletano dalla
voce soul che incanta con un pezzo di James Arthur ma che in effetti – come gli
fa notare Manuel – potrebbe anche vestirsi meglio.
A questo punto
pensavamo di aver visto tutto, e invece mancava lo psicodramma con protagonista
Levante versione serial killer (di
donne! Magari di uomini avrebbe avuto più senso, specie dopo la maschilista
Mara… voto 4). Fuori la tizia con i
capelli blu che sembra uscita da La vita
di Adèle; fuori la giovanissima che alle audizioni aveva cantato benissimo Human ma mi cade su Battisti; fuori la
pianista senza piano alle prese con Elisa. Quando sta già per intervenire
l’FBI, Alessandro Cattelan esorta Levante a concedere comunque qualche sedia e
subito dopo (nel montaggio, ovviamente) si siede alla tastiera Virginia
Perbellini che dà a If I ain’t got you
di Alicia Keys la giusta emotività per portare alle lacrime una Levante già
sull’orlo di una crisi di nervi e strapparle un trito «Adesso capite cosa sto
cercando». Cavalca l’onda anche la concorrente successiva, che è bravina ma fa
sembrare Everybody hurts il motivo
mascherato.
Virginia Perbellini (xfactor.sky.it) |
Quello che succede
dopo, lo ammetto, è un po’ confuso perché avevo gli occhietti umidi. E anzi ho
resistito più dei quattro giudici, delle avversarie, del pubblico di Livorno e
– pare – anche di Simon Cowell direttamente da Londra: Rita Bellanza si presenta con Sally di Vasco Rossi,
che già è una canzone che non si porta agli esami, e finisce a schifìo. Mara
che non riesce nemmeno a parlare, Manuel che fa il figo proponendole un
esorcista mentre cerca di non piangere come un vitello, Fedez che la vede già
ai live e Levante che la fa
accomodare dopo aver detto un paio di ovvietà. Voce incredibile, sulle note
basse una specie di Ornella Vanoni più moderna (è un complimento, grosso) e man
mano che sale un ruggito che lascia letteralmente impietriti. Si scorda pure le parole, ma fa una carneficina.Vincerà
XFactor? Uhm, alle audizioni aveva cantato un buon inedito ma qualche dubbio
sulla versatilità della ragazza lo avrei. Certo, con quella voce probabilmente
ci spazzerà via tutti ogni settimana.
Noemi Rao eliminata un po' a sorpresa (xfactor.sky.it) |
Per dare un po’ di
tranquillità alla concorrente successiva, Cattelan le fa notare che esibirsi
dopo Rita è come suonare a Woodstock dopo Jimi Hendrix. E invece, la “vittima
sacrificale” Noemi Rao se ne sbatte e confeziona una sorprendente Dancing Queen degli Abba: voce priva di
esitazioni, timbro interessante ma soprattutto una personalità che alle altre
manca. Peccato per il repertorio (alle audizioni aveva cantato Girls just want to have fun di Cindy
Lauper con la voce di Cindy Lauper), ma il materiale c’è eccome. E infatti
Levante la eliminerà proprio alla fine per fare a spazio a Camille Caballera
tra le proteste di Fedez. Passa anche la francesina con un pezzo in francese
che segue l’inedito in inglese delle audizioni, probabilmente non canta in
italiano ma Levante dimentica di chiederlo e niente, è andata così.
Bilancio alla vigilia
degli Home Visit: nell’ordine Under Uomini la categoria più forte, Under Donne
subito dietro, poi i gruppi e ultimi gli Over. Un copione già visto. Quantità
di talento limitata ma diffusa, in prospettiva direi nessuna popstar. Ma anche
questa non è più una novità.
Commenti
Posta un commento