martedì 27 ottobre 2015

XFactor 9, non si uccidono così anche i cavalli?

Dopo due edizioni francamente dimenticabili, quella 2013 vinta dall’anonimo Michele Bravi (CHI?) e l’ultima, che si sapeva sarebbe stata dominata da Lorenzo Fragola fin da quando gli hanno dato l’adesivo ai casting, era con non poca curiosità che giovedì scorso ci siamo messi davanti al televisore per il primo live di X Factor 9. 
Per carità, lo show vale da solo il prezzo del biglietto (l’abbonamento a Sky) e questo non solo lo sapevamo già, ma era vero anche negli ultimi due anni: allestimento e scenografia di livello assoluto, una giuria variegata e competente, profusione di mezzi da fare schifo e un HD che, onestamente, fa sembrare tutto più bello. Ma le novità erano diverse, e anche se di Morgan non ha nostalgia più nessuno e l’italiano di Skin lo avevamo già sperimentato tra audizioni, bootcamp e home visit (nei quali peraltro tutti i giudici, forse con le sinapsi intirizzite dal gelo del Monte Bianco, avevano “cannato” almeno una scelta), insomma, c’era tanta carne al fuoco.
Ecco: al fuoco avremmo dato subito subito la presentazione. Va bene che è “la giuria più musicale di sempre” (posso commentare come il capo indiano di Lillo e Greg, Estiqatsi?) e confesso pure che Wild Boys dei Duran Duran è stato il secondo 45 giri che ho comprato in vita mia, ma intanto negli anni io ho fatto un’abiura che neanche Galileo Galilei, e poi farla cantare a Skin con Mika al piano, Elio che fa finta di suonare il basso e Fedez nascosto dietro la batteria (per non parlare di Cattelan, che le percussioni stile Blue Man Group proprio non le sa suonare) faceva tanto Jurassic Park. Anche perché i dinosauri di Birmingham si sarebbero poi esibiti a metà serata con quella gran rottura di capillari che è Pressure Off, a breve anche jingle della pubblicità di Preparazione H.
I giudici di XF9
Esaurita all’inizio la dose di acido che ci eravamo preparati, ci apprestiamo alla prima manche con animo placato e accogliamo la buona esibizione di Enrica, “sedici anni e il cuore pieno di paura”, che la sfanga con Heaven di Emeli Sande e poi scappa in bagno a vomitare. Segue Eva, con quel nome da Under Donna (pessima, questa) , quell’espressione un po’ così che abbiamo noi che abbiamo visto Genova e soprattutto quel brano dei Tiromancino, Per me è importante, che sembra fatto apposta per farti eliminare da un talent. Ma c’è chi farà meglio, vedrete. Intanto si becca i complimenti di Federico Zampaglione via Twitter e, ovviamente, il ballottaggio.
Sale sul palco Davide Sciortino detto “Shorty”, paleimmitano di Londra che è l’unico vero fenomeno di questo XF9 e che ovviamente Elio cerca di perdere subito per strada dandogli un brano praticamente incantabile (Play the funky Music dei Wild Cherry: al confronto i Duran Duran sono una new entry). Ma tant’è, quest’anno la Chiara Galiazzo della situazione ce l’ha lui e, come Morgan all’epoca, hai voglia a mettere Davide in difficoltà: sbaglia qualcosina, ma è vero che ha un groove da nero e infatti nella seconda puntata canterà in italiano. Ah, l’ho detto che se Elio non si fa troppe seghe mentali nelle assegnazioni, per me vince lui? 
Intanto tocca ai Landlords (o ai Moseek? minchia, è vero che sono uguali): il brano scelto dal confusissimo Fedez è Iris dei Goo Goo Dolls, che loro affrontano con piglio e una certa originalità. Bravi, via. E ora ci prendiamo un po’ di uova marce:  Luca è una pippa. O meglio, non è questo Michael Jackson dei Jackson Five che tutti sembrano vedere in lui. Mika gli fa cantare un brano veramente brutto, We stole the Show di Kygo in versione “motivo mascherato”, lui lo distrugge e tutti gli fanno i complimenti. Mah. Finiamo la prima manche con Margherita, che non è la canzone scelta da Eleonora all’home visit ma una ragazzina alla quale Skin mette in mano Every breath you take dei Police in una specie di arrangiamento ambient (ma si può?) e che di suo ci mette uno stravolgimento della melodia sinceramente di dubbio gusto. Ma siccome lo ha fatto Skin, sono calate di braghe. Però forse noi la dose di acido non l’avevamo proprio esaurita.
Seconda manche: chi va al ballottaggio con Eva?, chiederà 1.000.000 di volte Cattelan durante la puntata. Lo sappiamo già tutti (anche se le assegnazioni sono ancora segrete), ma  nessuno lo dice. Nel frattempo ci dobbiamo sorbire la calabrese Eleonora, che dopo la trasformazione non sembra più una scimmia urlatrice ma resta del tutto inascoltabile, e poi ora che le hai fatto cantare Loredana Bertè alla prima puntata (ma nessuno che dia a Ivano Fossati il merito di aver scritto la bellissima Dedicato? Morgan l’avrebbe fatto) ti restano giusto Marilyn Manson e poco altro. Filano lisci gli Urban Strangers, alle prese con Breakfast in America dei Supertramp in una versione che non avevo mai sentito, ma loro sono proprio bravi ancorché un po’ inquietanti (il biondino non sembra la sposa di Chucky?) e anche se li aspetto alla sesta-settima puntata sempre con queste duepallediduevocieunachitarra.
Altra pippa in libertà che sembra invece riscuotere consensi quasi isterici: il parrucchiere Leonardo, che canta Red di Daniel Merriweather come se fosse l’ultima cosa che fa nella sua vita e al quale sia Fedez sia Elio confidano di aspettarsi molto da lui. Noi, invece, che non ci aspettavamo proprio nulla, abbiamo avuto una conferma: proprio nulla. E ora, ladies and gentlemen, il vostro candidato numero 1 al ballottaggio: Massimiliano. A parte il bellissimo nome e un’oggettiva bravura (ci mancherebbe), non ha proprio nulla che giustifichi la sua presenza a XFactor: 34 anni, allevatore di cavalli, senza lo scudo della sua chitarra fa già puzza di cadavere. Elio ci mette del suo facendogli cantare Terra mia di Pino Daniele, brano meraviglioso ma che non c’entra proprio nulla, e giù bottigliate sui coglioni. Ci riprendiamo un po’ con i Moseek (o erano i Landlords?), anche qui con un brano che non conoscevamo, Don’t wait di Mapei (sponsor del Sassuolo); sono interessanti, si portano da casa un sound tutto loro, insomma niente male. Chiude Giosada, che al nome da profeta biblico contrappone un piglio da “bello e dannato” e che, al di là di una certa tendenza a strafare, canta The real Me degli Who come si deve e mette insieme, complessivamente, la migliore esibizione della serata. Elio gode, ma non sa (eppure dovrebbe aspettarselo) che al ballottaggio contro Eva ci va Massimiliano.
Ultimo scontro addirittura paradossale: Eva sceglie Fix you dei Coldplay e non prende una nota che sia una nel falsetto, Massimiliano scatena la sua anima blues con Am I Wrong di non so chi cantandola benissimo, e ovviamente esce Massimiliano. Che a XFactor è durato esattamente quanto avremmo scommesso tutti. D’altra parte, non si uccidono così anche i cavalli?