venerdì 27 novembre 2015

XFactor 9: Non è MIka l'inedito...

E allora; visto che Fedez ha eliminato ai bootcamp l'unico gruppo vocale rimasto in gara, alla... cappella ci ho pensato io la settimana scorsa indicando il sesto live di XFactor 9 come quello dell'inedito. Tratto in inganno dalle parole del presentatore Cattelan o - più probabilmente - dalla morte sempre più rapida delle cellule cerebrali, mi ero del tutto perso l'appuntamento con la manche in italiano: ovvero, quello che dovrebbe essere normale (ragazzi italiani che cantano nella loro lingua) che diventa eccezionale.
L'omaggio a Michael Jackson
L'ansia da prestazione coglie, con tutta evidenza, tanto i concorrenti quanto i giudici, e così dopo un bel tributo collettivo a Michael Jackson (mancava solo che Mika si mettesse a cantare Want you back), arriva una passerella di assegnazioni e di esibizioni, nella stragrande maggioranza dei casi, ambiziosa ai limiti della presunzione. Di buono c'è che, per una volta (l'unica, immagino), sul palco di XFactor si possono sentire nella stessa manche canzoni di De Andrè, Gaber ma anche - perché no? - Subsonica e Malika Ayane. Anche se il capolavoro, ancora una volta, lo fa Elio assegnando a DavidedettoShorty nientemeno che L'Italiano di Toto Cutugno. Il brano è del tutto improbabile dal punto di vista musicale (anche se, fuori dall'Italia, nessuno ti prende per il culo se lo canticchi), ma il giudice ha probabilmente fatto un altro ragionamento: intanto, sei praticamente obbligato a stravolgerlo, e quindi la versione sincopata, quasi reggae di Davide è perfetta; in più, consente al ragazzo palermitano emigrato a Londra di aprirsi definitivamente al pubblico gridando il suo orgoglio di essere, comunque, se stesso. Il risultato è azzeccato in una maniera quasi sconcertante e Davide si guadagna anche stavolta la pagnotta dei miei dieci voti col tasto verde del telecomando.
Meno a suo agio con il nostro idioma, in maniera evidente, è Enrica alle prese con un pezzo non facile di Malika Ayane, Adesso e qui. Poca potenza sulle note basse, qualche acuto calante e nel complesso un'impressione di minore sicurezza rispetto a quando canta in inglese. Elio azzarda sia un problema di tonalità, a me è sembrata semplicemente consumata dall'emozione visto che ha sempre 16 anni e che il testo le suscitava ricordi non leggerissimi. Ma il rischio ballottaggio è sempre alto. P.S.: se avete ascoltato il giudizio di Skin, avete ormai capito che è sciroccata quanto Arisa.
Tutti gli sbagli... dei Moseek
Prima band sul palco i Moseek e, a proposito: avete notato che, alla prima esibizione live con dei musicisti "veri", la differenza con i complessi in termini di suono, originalità e sperimentazione si è sentita decisamente meno? Penseresti che questo possa preludere a un ballottaggio per la squadra di Fedez, invece Elisa e soci la sfangano con Tutti i miei sbagli dei Subsonica, alla quale tolgono gli accordi di chitarra sostituendoli con un pizzico di elettronica. Complessivamente bene, anche se dal punto di vista vocale l'esibizione è tutt'altro che perfetta. A differenza di quella di Giosada che rende giustizia a una "perla" di De Andrè, Amore che vieni amore che vai dando definitivamente ragione al suo giudice Elio: è un cantante fatto e finito.
Il neo 17enne e febbricitante Luca riceve in regalo da Mika Ti scatterò una foto di Tiziano Ferro e all'inizio quasi si aggrappa al pianoforte per portarla a casa. Ferro è un cantante difficilissimo per una questione strettamente vocale e di scrittura, con quelle frasi lunghissime nelle quali se sbagli a respirare soffochi e muori come Jimi Hendrix ma senza vomito, L'esibizione è comunque buona e gli dovrebbe valere il passaggio del turno, a meno che aver cantato dopo il fenomeno Giosada lo danneggi. Potrebbe danneggiare gli Urban Strangers, invece, l'assegnazione di una "colonna" della nostra musica e della nostra cultura come La libertà di Giorgio Gaber. Ai giudici piace, io posso dire che certamente la sposa di Chucky e il suo amichetto non si macchiano di vilipendio, anche se - a parte il finale - non è che mi abbia impressionato tantissimo. Comunque all'ultimo scontro ci va Enrica, verdetto direi condivisibile.
La seconda manche si apre con i Moseek: Do I wanna know degli Arctic Monkeys, anche qui in versione "motivo mascherato" in termini di arrangiamento, convince più della cover dei Subsonica anche se continuo a preferire i Landlord. Archiviamo rapidamente Luca e Stitches di Shawn Mendes: il ragazzino, più che di "punti di sutura", avrebbe bisogno di un aerosol ma tant'è, e noi abbiamo fretta di arrivare al momento Gabriel,
Giosada canta Peter Gabriel
Antefatto: due stagioni orsono, Morgan assegna al beatboxer extralarge Andrea Digging in the dirt spiegandogli così la scelta: "Peter Gabriel è Dio". Peccato però che tagli, arrangiamento e prestazione vocale configurino la bestemmia, come Elio - che è un fanatico di PG quasi quanto me, Oddio, non esageriamo... - fa giustamente notare con un tono parecchio risentito. Proprio Elio, a questo punto della tenzone, decide che è arrivato il momento e sceglie Shock the monkey per Giosada. Ora, a parte qualche déja-vu (anzi, déja-entendu) in cui la voce di Giò sembra precisa 'ntifica a quella della più versatile rockstar di tutti i tempi, è abbastanza vero che alla performance manca un po' di energia, però che figata: sembra una cover di quelle che finiscono nei dischi. Unico appunto: volendo proprio assegnare Gabriel, avrei dato piuttosto Sledgehammer a Davide.
Mi aspettavo di meglio, invece, dagli Urban Strangers che col pezzo di Beck (Loser) si sarebbero dovuti trovare a casa loro. Non che la sventrino, però manca qualcosa soprattutto nel finale. E manca qualcosa anche alla Wildfire dell'impronuncibile SBTRKT, un produttore inglese che Davide fa sentire a Elio convincendolo ad assegnargliela. Pezzo strano, che non prende più di tanto ed espone "Shorty" più del solito al rischio del manierismo. Ma tanto al ballottaggio va Luca, anche se io ci avrei forse mandato la sposa di Chucky e socio. Ultimo scontro: Enrica spacca timpani, palco e tutto lo spaccabile con One and only di Adele, Luca conferma le sue difficoltà della serata in My immortal degli Evanescence e il verdetto sembra scontato: invece Fedez sceglie di non scegliere e manda i due teenager al tilt. Passa Enrica che - la butta lì con nonchalance il suo mentore - la prossima settimana in semifinale canterà un inedito scritto da Skin. Mika, invece, con Luca perde il suo ultimo cantante e si prepara a due settimane di ferie. Direi che ha pagato il giusto fio per le sue assegnazioni di merda, no?

venerdì 20 novembre 2015

XFactor 9: quella sporca mezza dozzina

Puntata molto strana, quella che coincideva con il quinto live show della nona edizione di XFactor: doppia eliminazione, prima manche versione Amarcord con ogni cantante chiamato a riproporre un minuto del brano-simbolo della sua esperienza nel talent (e nonostante la presenza di Elio, a nessuno viene in mente una genialata stile Storie Tese a Sanremo 1996: Neancheunminutodinoncaco), seconda tornata che costituiva l'ultimo ostacolo prima dell'inedito, riservato ai migliori sei e clou della prossima puntata.
"Imagine" cantata dai concorrenti di XF9
Ma soprattutto, puntata strana perché proprio la musica è stata colpita al cuore, venerdì scorso a Parigi. Nessuno pensava che XFactor potesse fermarsi per quello, ma ancora una volta la produzione di questo straordinario spettacolo (in questo momento di gran lunga il migliore della tv italiana, sia generalista che satellitare) ha trovato il modo di non... stonare proponendo una versione, insieme asciutta e commovente, di Imagine cantata dai concorrenti in gara, da alcuni già eliminati e da vincitori e partecipanti delle ultime edizioni. Chiosa nelle parole, anche queste asciutte ma centrate, di un Cattelan con gli occhioni lucidi dopo un lunghissimo (forse,,, troppo lunghissimo) applauso della XFactor Arena. L'unico problema è che tutto ciò che verrà dopo si rivelerà non all'altezza.
E sì, perché la prima manche è tutta un gran giramento, con gli otto talenti ancora in gara sistemati su una piattaforma rotante che, più che rubata a Expo, sembra una scenografia di Macao e impegnati a ricordarci quanto erano stati bravi nel corso della trasmissione. Esce Leonardo, autore di una All of me di John Legend in realtà migliore della Take me to church di Hozier massacrata da Luca, che però si salva e a quel punto sa già che non andrà al ballottaggio nella seconda manche, altrimenti Mika si troverebbe senza più talenti per l'inedito e nessuno vuole questo. Così come non rischierà più Enrica, comunque brava in Like a Star di Corinne Bailey Rae. Dovendo indicare un migliore, direi ancora una volta Davide che si "mangia" Iron Sky di Paolo Nutini con la quale aveva incantato alle audizioni e si merita i miei dieci voti col tasto verde del telecomando,
Il momento più triste della serata non è comunque Imagine ma l'esibizione di Franco Battiato, che per promuovere la sua nuova raccolta presenta su un palco sul quale non avremmo mai pensato di vederlo La cura, il suo capolavoro. Epperò il guru di Milo - che non per questo smetteremo di venerare - fa a pezzi una canzone meravigliosa: fuori tempo, senza voce, come parziale attenuante ha una caduta prima di attaccare il brano ed evidenti problemi con le cuffie ma finisce comunque al ballottaggio. No, alt, mi sono confuso.
Quel che resta di Franco Battiato
 La seconda manche è veramente bastarda: per questioni di rapporti di forze e anche per la successione delle esibizioni, la sensazione chiarissima è che l'ultimo scontro sarà un affare tutto di Fedez, con Moseek e Landlord fortemente indiziati, Inizia Giosada con un pezzo dei Kings of Leon, Sex on fire, cantata ancora una volta benissimo tanto che il dubbio più grosso, per lui, sembra ancora una volta quale pizza scegliere. Luca, come detto, è già salvo prima di cantare ma di suo ci mette, finalmente, una buona All of the Stars di Ed Sheeran. Resta sopravvalutato, ma probabilmente anche lui arriverà all'inedito. Si confermano, invece, le mie perplessità sull'assegnazione dei Moseek: Fedez ormai è in versione "tifenterò patrone ti monto" e pensa di poter dare al sofisticato gruppo romano un pezzone pop dei No Doubt, Don't speak, con il quale nel '95 la band di Gwen Stefani vinse addirittura un Grammy. Versione sin troppo minimalista e insipida, brano troppo lontano dalla loro sensibilità e il disastro è servito.
A questo punta tocca ai due superfavoriti: Enrica si cimenta con il Lenny Kravitz di Are you gonna go my way e mostra un'energia che neanche al Punto Enel di via Broletto, anche se le mosse di ballo la distraggono dal canto e alcune frasi sono parecchio calanti e imprecise. Rischiosissima la scelta di Elio per Davide: non perché "Shorty" non abbia nelle sue corde un capolavoro come Vedrai vedrai di Luigi Tenco, anzi l'esibizione è ancora una volta bellissima, ma non è ovviamente un brano di presa immediata e qualche critica ingenerosa, soprattutto di Fedez, non aiuta.
Finale non d'ordinanza perché proprio Fedez si trova con due gruppi che si esibiscono in successione e appare chiaro che i televoti non basteranno per entrambi. La sposa di Chucky e il suo amico, ovvero gli Urban Strangers, affrontano What I got di Subli con il giusto cazzimme ma - e in questo non sono d'accordo con il mio mito Elio - 'sti minchia di arrangiamenti due-voci-e-una-chitara (con una "erre") hanno veramente stancato. Così mi viene tanto, ma tanto da ridere quando Mika dice di poter già immaginare cosa sarà il loro disco. Sì, un pacco. Fanno molto molto molto meglio i bravissimi Landlord in Metal and Dust dei London Grammar: sonorità sempre interessanti, gusto e cultura musicale di livello superiore rispetto alla competizione (solo Davide mi sembra altrettanto preparato, ma essendo "solo" un cantante è più versatile). Un solo appunto: ma sono così brutti da doverli sempre nascondere? E prima la sfera, e poi la tenda di luci, e tutti che si lamentano per la distanza (fisica e comunicativa) con il pubblico, e Luca Tommassini che fa? Li chiude in una specie di casa fatta con la stampante 3D. Per carità, bellissima, però loro continuiamo a non vederli mai! E siccome anche davanti alla tv nessuno si accorge che hanno cantato, nessuno li vota e finiscono all'ultimo scontro.
Casa Landlord
La sorpresona - relativa, se si pensa al ragionamento fatto prima - è che il ballottaggio coinvolge pure l'intoccabile Giosada, causando un vero e proprio coccolone a Elio che si riprenderà solo dopo l'Extra Factor. Fortuna che Giò non ha cedimenti (Free fallin' di Tom Petty il suo cavallo di battaglia), mentre i Landlord restano fedeli alla linea con Youth di un gruppo indie-rock inglese, i Daughter, ma soprattutto restano nel retropalco: primo ballottaggio nella storia di XFactor per una band e soluzione scenica (ma, più che altro, tecnica) che li relega lontanissimi dal proscenio e ancora una volta nascosti.
Stavolta però non vota il pubblico, ma i giudici: e l'esito è ovviamente favorevole a Giosada. Giusto, anche se onestamente ero più curioso per l'inedito dei Landlord. Vorrà dire che, se e quando completeranno l'album al quale pare lavorino da due anni, si potrà scaricare. Non sono sicuro che la stessa cosa si possa dire dell'inedito di Luca.

venerdì 13 novembre 2015

XFactor 9: Skin? Beve Margarita...

L'esibizione in onore di Giorgio Moroder
Nel quarto live show di XFactor 9 registriamo quella che è probabilmente la prima cosa giusta detta da Mika nell'intera edizione: la puntata "dance" è una cagata pazzesca, come La corazzata Potemkin secondo Ugo Fantozzi. Ci apprestiamo dunque a un paio d'ore di sofferenza e di hit durature quanto un batter di ciglia, dopo aver preso atto dell'outing di Fedez che, costume di Robin d'ordinanza, si accompagna a Mika-Batman nella cover del primo matrimonio gay della storia, oltre che della presenza di Giovanni Giorgio "but everybody calls me Giorgio" Moroder che produrrà un remix dance del singolo del vincitore di questa edizione.
E invece, mentre stavamo già per appallarci, si materializza Enrica che fa letteralmente sfracelli con Burnin'up di Jessie J feat. 2 Chainz. Mika, sempre meno presente a se stesso, fa la faccia di quel pastorello del presepe che assiste con stupore alla nascita del redentore (in Sicilia lo chiamiamo maravigghiatu da' rutta) e si accorge che la ragazzina è veramente super. Povero.
Ora, se è vero che - come continuano a testimoniare i cachinni di Fedez - il buon Mika non ha ancora azzeccato un'assegnazione, un discorso andrebbe fatto anche su Elio. O meglio, andrebbe fatto a Elio: machicazzotiportaadareaDavideunpezzodiHowardJones? Ovvio che i giudici anglosassoni, visto Shorty chiaramente meno brillante del solito in Things can only get better (dopo che con Sam Cooke se li era portati tutti a casa), affondino i colpi nel tentativo di togliersi di torno un pericolosissimo rivale per la vittoria finale. Ad ogni buon conto, dieci voti col telecomando glieli diamo e ci pariamo il sederino. O Elio, se non ci fossimo noi...
Subito dopo si completa il Crepuscolo degli Dèi, wagneriana metafora della parabola discendente innescata dagli Urban Strangers: ancora un'assegnazione balzana (Numb dei Linkin' Park nella versione di Jay-Z, peraltro già dato la settimana scorsa) di Fedez, che era partito meglio degli altri giudici ma inizia a mostrare i segni di immorganimento precoce, e onestamente non viene fuori niente di che. Come dall'interpretazione di Luca, costretto a un tormento di note basse e sfiatate da Always on my Mind di Elvis nella versione anni Ottanta dei Pet Shop Boys, Davvero, inspiegabile.
Si riapre subito dopo la querelle Landlord: il brano sembra di... Boris, ovvero è dato un po' a cazzo di cane (Promises dei Nero, mi pare), loro ci mettono come sempre un gran lavoro ma è condivisibile l'obiezione di Elio sul contrasto, non troppo gradevole, tra il suono "grosso" dell'arrangiamento e la voce esile e delicata, per quanto cristallina, della cantante Francesca. I giudici li massacrano, a me continuano a sembrare la cosa più originale e interessante dell'intero XF9. Comunque, i nostri dieci voti fanno la differenza: Davide si salva e al ballottaggio va il sempre più anonimo Luca dopo l'esibizione dei 5 Seconds of Summer con Hey Everybody, che se l'avessero chiamata Hungry like the Wolf avrebbero fatto più figura.
I "5 Seconds of Summer" a X Factor 9
Fin qui abbiamo sfottuto principalmente Mika, ma il Tafazzi d'Oro della puntata è chiaramente appannaggio di Skin, sulla quale apro e chiudo subito una parentesi. (Fatto,)  Al di là di qualche atteggiamento sopra le righe, da una rockstar di questo livello non mi sarei mai aspettato delle assegnazioni così inadeguate. In più, non conoscendo la storia di XFactor Italia, la cantante degli Skunk Anansie assegna alla debolissima Margherita non solo un brano tosto (Tainted Love dei Soft Cell), ma soprattutto quello che segnò la svolta dell'edizione di un paio d'anni fa quando un'interpretazione fantastica proiettò Francesca Michielin (assegnazione, mi pare, di Simona Ventura) dal novero dei "tanti" al ruolo di potenziale vincitrice, come poi avvenne. E se si prende quella come pietra di paragone, la versione di Margherita (anzi di Margarita, come la chiama Skin confermando la natura alcolica delle sue assegnazioni) è veramente povera: di dinamiche, di ritmo, di potenza, di personalità. Tanto da salvare pure il mediocre Leonardo (Only you degli Yazoo, il gruppo di Alison Moyet e dell'ex Depeche Mode, Vince Clarke, l'ennesima assegnazione bislacca di Mika) e da far santificare i Moseek ai quali Fedez propone un brano sconosciuto, Revolusion della svedese Elliphant, puntando sull'effetto "nessuno-potrà-dire-che-hanno-sbagliato-perché-nessuno-la-sa". Loro sono bravi e hanno un sound sempre interessante, ma col c... che sono la band migliore di quest'anno.
E insomma, come dice Davide "Giosada è una certezza" e persino un brano tremendo come Girl U want dei Devo, gruppaccio new wave americano che - al di là di come li ha conditi un Elio versione insalatiere - si ricorda più che altro per un lato kitsch sin troppo pronunciato (*Citazione senza fonte, annoterebbe Wikipedia), passa senza troppi problemi ed è andata.
Al ballottaggio va giustamente Margherita, che come "cavallo di battaglia" propone Hallelujah di Leonard Cohen, già cantata alle audizioni; ma senza il dulcimer, quel curioso strumento con il quale si era accompagnata, non è la stessa cosa. Luca la sfanga con Say Something di A Great Big World e Christina Aguilera e diciamo "ciao ciao" alla seconda cantante di Skin in due settimane. Non sarà un caso, no?.

martedì 10 novembre 2015

XFactor 9: Mika, l'alieno

E' ufficiale: a XF9, Mika è definitivamente l'alieno. Lo vedi lì, seduto al tavolo dei giudici, ai margini di una vita vera e non si riconosce,.. Soprattutto, non riconosce il talento né dei suoi concorrenti (prova ne siano le assegnazioni regolarmente cannate, come da sberleffo di Fedez in apertura) né quello degli altri: scandalosa, per dirne una, la castroneria con la quale "boccia" i Landlord che invece mettono insieme l'esibizione complessivamente più bella dell'intera edizione tra assegnazione, esecuzione e scenografia. Ma ne parliamo più avanti.
Parte con i talenti rimasti che cantano Killing me softly il terzo live show di XF9: mai intro fu meno azzeccata, visto che finirà praticamente con l'annuncio di una sanguinosa faida e, dunque, di soft non ci sarà proprio nulla (semmai, di killing...). Eleonora, infatti, alle prese con un monumento come Il cielo è sempre più blu del suo corregionale Rino Gaetano la sfanga con l'interpretazione ma non è comunque esente da pecche, sia di intonazione che di fraseggio. Onestamente, avrebbe dovuto fare molto meglio.
Chi fa un vero e proprio salto di qualità sono i Moseek, coraggiosi nell'affrontare The Passenger di Iggy Pop trasformandolo in un brano del tutto nuovo. Ecco, se XFactor è fondamentalmente (fino all'inedito) un programma di cover, quella che sentiamo qui è di fatto una cover discografica, ovvero una nuova versione di un brano famoso. Elisa, la cantante, tira fuori una vocalità molto più aggressiva e in generale l'effetto è molto, ma molto buono.
In una scenografia fiabesca, il sopravvalutato Luca va sempre più in basso in Runnin' di Naughty Boy feat. Beyoncè. Più in basso, s'intende, con le note: un tentativo maldestro di Mika di sfruttare la profondità della voce del suo giovanissimo talento, che sortisce però il risultato di appiattire canzone ed esibizione. Che poi Fedez bolli l'arrangiamento come "Zumba" è tutto sommato ingeneroso, ma come Skin anche noi vorremmo vederlo alla prova di un brano con dinamiche più variate.
Ora, cari Mika e Skin: dire che l'esibizione dei Landlord è fredda o noiosa può significare solo due cose. O veramente siete degli svalvolati (come le vostre assegnazioni parrebbero attestare) oppure vi siete resi conto che questi ragazzi stanno diventando pericolosi. Universo di Cristina Donà è una piccola perla, la loro versione è fa-vo-lo-sa e Luca Tommassini ci mette del suo con una fantasmagoria di luci che lascia a bocca aperta. Il bello è che sembra ormai di vedere quale possa essere la loro cifra stilistica futura: azzardo un genere Baustelle, anche per la compresenza di due belle voci, una maschile e una femminile. Se però pretendi di vedere i Pink Floyd arringare il pubblico a forza di "clap your hands" (absit iniuria verbis), allora sì, sono stati freddi e noiosi. Bah.
I Landlord in "Universo"
I Landlord sono il gustosissimo (e in parte inatteso) antipasto per il "piatto forte" annunciato della serata: A Change is gonna come di Sam Cooke nell'interpretazione di Davide detto "o fenomeno". Simpatico o meno, "Shorty" azzecca il primo acuto (come gli aveva chiesto il suo giudice Elio) e da lì si produce in una prova che fa rizzare i capelli pure a Skin e persino le setole alle spazzole che Skin ovviamente non usa. Resa incondizionata del pubblico e degli altri giudici e buonanotte ai suonatori: il titolo di XFactor 2015 è praticamente già assegnato. Appena il tempo di segnalare una Emma Marrone col fiatone e il ballottaggio per Eleonora, e si va alla seconda manche.
Aprono gli Urban Strangers con un'assegnazione by Fedez lungamente discussa, e forse per la prima volta non particolarmente centrata: Rape me dei Nirvana. I due genietti napoletani partono maluccio, poi si riprendono ma la sensazione è che il gruppo destinato ad andare in finale con Davide ed Enrica (e vai di pronostico ad minchiam!) non siano più loro. Ah, Enrica: brano difficile, I try di Macy Gray, ma certamente vicino alle sue corde e del quale la sedicenne romana fornisce un'interpretazione notevolissima. A differenza dei giudici, che si sperticano in elogi per la crescita di Enrica, a noi era sembrata super da subito. Annotiamo che, a differenza di Mika, Skin sta finalmente azzeccando qualche assegnazione.
Elio, da parte sua, ormai ha messo il pilota automatico: vede in Giosada un potenziale Jim Morrison e gli mette in mano Love me two times dei Doors. Gruppo che, insieme ai Queen e a pochi altri, andrebbe escluso per decreto dalle assegnazioni. Ma è un bel blues e Giosada va in crescendo, anche se rispetto alle altre due settimane mi ha convinto meno. Così come continua a non convincermi Leonardo: esperimento Sam Smith per Mika (Lay me down), qualche miglioramento, sì, ma da qui a darlo per "ritrovato" come fanno i giudici ce ne corre.
Ultima concorrente in gara è Margherita, così giovane e nonostante tutto alle prese con un brano di una cantante a momenti ancora più giovane come Lordie (Yellow Flicker Beat): prova modesta e caratterizzata da diverse insicurezze, anche se in crescendo, e ballottaggio assicurato. E' dunque sfida fratricida (o si dice "soricida"?) tra due talenti di Skin che però, in tutta onestà, per come hanno cantato sono già fortunati ad essere arrivati fin qui.
Eleonora: "Skin, mi hai fatto... la pelle!"
Ora, il discorso fatto per Doors e Queen relativamente ai "totem" stranieri va riportato pari pari, in ambito italiano, per Lucio Battisti: non va assegnato perché l'effetto memoria e l'effetto falò non perdonano. Dopo Elio un paio di anni fa, stavolta ci casca proprio Skin che permette a Eleonora di farsi disarcionare da un "cavallo di battaglia" imbizzarrito come Con il nastro rosa. Non che Margherita con Addicted to you di Avicii faccia troppo meglio, ma l'eliminazione è scontata e infatti i giudici si esprimono all'unanimità per salvare Margherita. Eleonora, da buona calabrese, la prende bene e rifiuta l'abbraccio di Skin prima di prodursi in un pistolotto sul fatto di essere stata illusa e di non potersi fidare di nessuno. Sulla prima parte siamo anche d'accordo: l'hanno illusa di saper cantare... 

giovedì 5 novembre 2015

XFactor 9, Eva contro Eva

XFactor 9, Eva contro Eva
Il secondo live show di XF9 inizia con Justin Bieber, quindi saltiamo direttamente al primo concorrente di questa puntata un po' atipica, con ballottaggio per quattro e due "ripescati" dai giudici mentre gli altri due andranno all'ultimo scontro.
Iniziano i Moseek, ai quali Fedez ha assegnato un notissimo brano degli MGMT, Time to pretend. In tutta onestà, loro lo fanno anche meglio dell'originale con una versione di grandissima classe, che incassa anche la perfida approvazione di Elio. Perché Perfida? Perché la Storia Tesa si accorge che il loop di synth, dopo la prima comparsa, viene ripetuto in playback e lo fa notare fingendo di non essersi accorto che lo suonava la cantante Elisa. Resta il fatto che 'sti ragazzi, anche se piazzati sul palco uno dietro l'altro, si fanno notare eccome.
La prima candidata al ballottaggio, Eleonora, riceve da Skin un "regalo" avvelenato: Meravigliosa creatura di Gianna Nannini, che ovviamente lei non è in grado di cantare. Perché quest'anno i giudici facciano tanto uso di acidi prima di decidere le assegnazioni è un mistero. Quindi il "mistero buffo" di XF9, il sedicenne Luca per il quale tutti stravedono nonostante, in tutta onestà, a me non paia affatto un granché. Elio - ma questa non è una novità - è il mio dio, e quando definisce l'insipida Blank Space di Taylor Swift "una cagata atomica" anche il divano alza i braccioli per applaudire. Io lo avrei già tagliato, però anche qualche pezzo più adatto a quel timbro così profondo e interessante...
A proposito di Elio: che salto dagli Who a James Blake nell'assegnazione per Giosada. Retrograde è una ballad intensa e l'interpretazione, al di là di qualche piccola imprecisione, è adeguata e personale. Il ragazzo si farà, anzi probabilmente si è già fatto. Nel senso che è un cantante fatto e finito, cosa avete capito?
Giacomo Runco, in arte Eva

Piccola premessa: adoro Everybody's changing e in generale i Keane. Mika, però, mette Eva contro... Eva, dal momento che la voce del cantante del gruppo inglese, Tom Chaplin, è troppo acuta per il cantautore cosentino che va subito in difficoltà (seconda assegnazione sbagliata su due per Mika) e tornerà "ciendo pe' cciendo" al ballottaggio. Problema che nemmeno sfiora la straordinaria Enrica, alle prese con un brano durissimo di Corinne Bailey Rae (Like a Star) e mostra colore, intensità, personalità. I primi brividi di una serata sin qui modesta li dobbiamo a lei, proprio in chiusura della prima manche che, secondo pronostico, manda al ballottaggio Eleonora ed Eva dopo l'esibizione della vincitrice di tre edizioni orsono, Francesca Michielin.
Il secondo girone dell'Inferno è lo scenario in cui Elio, novello Morgan, getta il grande Davide con il brano dei 99 Posse Quello che: a lui piacerà anche, ma gli crea difficoltà tutto sommato evitabili e fortuna che "Shorty" è un vero fuoriclasse. Cosa che i giudici continuano inspiegabilmente a pensare anche di Leonardo: Wake me up di Aloe Blacc, nome da gel per la pelle e groove a metà tra dance e country, è totalmente fuori contesto e fuori range per il parrucchiere veneto, molto calante sulle note più basse e condannato a cantare di nuovo per salvarsi il culo. Direi che Mika, quanto a cagate, ha fatto tre su tre.
Arrivano i Landlord "orfani" del piano della cantante Francesca con Stay high di Tove Lo. Pezzo non del tutto centrato secondo me, ma loro suonano proprio bene (nel senso che hanno proprio un bel sound) anche se è vero che comunicano più o meno quanto in un film di Antonioni. E devo una piccola ammenda a Fedez: loro e i Moseek, che fino al live show sembravano quasi due gruppi in fotocopia, si vanno man mano differenziando in termini di suono e di cifra stilistica. Un giudice che ancora non ci ha capito una mazza è invece Skin, che si spinge ad assegnare a Margherita un pezzaccio di Kylie Minogue, I believe in you, che la mette in croce e la spinge sull'orlo del baratro. Come rischia di fare anche Fedez con il suo gruppo più forte, gli Urban Strangers, con Oceans di Jay-Z feat. Frank Ocean: al netto dei problemi tecnici, un lunghissimo passo indietro per i due giovanissimi campani che comunque la sfangano insieme a Davide.
Ballottaggio, anzi "quattrottaggio" riservato a Mika e Skin, direi giustamente visto che hanno lungamente meditato delle assegnazioni del piffero. "Cavallo di battaglia" e televoto per Eleonora che fa scempio di Sally di Vasco Rossi, Eva che invece, a parte l'attacco, rende giustizia alla bella Eppure sentire di Elisa, un Leonardo un po' più convincente in All of me di John Legend così come Margherita (acuto a parte) in Summertime Sadness di Lana Del Rey. Il pubblico salva questi ultimi due e i giudici eliminano Eva. Esito forse scontato, ma almeno Eleonora avrebbe meritato di uscire più di lui.
P.S.: Scrivo subito prima del terzo live. Stasera assisteremo alla redenzione di un paio di giudici, che dopo aver smarronato abbondantemente le assegnazioni si sono finalmente decisi a premiare i rispettivi cantanti con qualche brano più adatto. Mio pronostico: migliori della serata Davide ed Eleonora, a rischio due "pezzi da novanta" come Giosada e Urban Strangers. Vedrete.