Regionali: Giancarlo Cancelleri, seconda Stella… a destra

Giancarlo Cancelleri (beppegrillo.it)
Il più in cerca di (Govern)autore dei “quattro personaggi” candidati alla presidenza della Regione Siciliana è certamente Giancarlo Cancelleri, esponente del Movimento 5 Stelle già candidato alle elezioni di cinque anni orsono e riproposto dai grillini anche dopo che il Tribunale civile di Palermo ha annullato le “regionarie” on line per il ricorso di un candidato escluso via mail a causa della ritardata sottoscrizione del codice etico. Perché il Movimento 5 Stelle è così democratico che le regole, pfui, servono solo agli altri.

Classe 1975, diploma di geometra, Cancellieri lavora da circa vent’anni in una ditta specializzata del settore metalmeccanico, prima come magazziniere e adesso come geometra nell’ufficio tecnico; dal novembre del 2012, tuttavia, è consigliere regionale, capogruppo all’Ars e portavoce del Movimento 5 Stelle che lo aveva candidato alla presidenza. Arrivò terzo dietro l’eletto Crocetta e Musumeci con il 18 per cento (368 mila voti e 15 seggi) e da allora ha guidato l’opposizione grillina al deludente governo di centrosinistradestraritornoalcentrosvoltoasinistraeancoraadestra dell’ex sindaco di Gela.

L'inaugurazione della strada a 5 Stelle a Caltavuturo
Lo ricordiamo in particolare al taglio del nastro della strada alternativa alla A19 in corrispondenza del viadotto crollato a Caltavuturo; fu realizzata con 300 mila euro provenienti dagli stipendi dei consiglieri del M5S, inaugurata il 31 luglio 2015 e ribattezzata “Via dell’Onestà” con tanto di divieto di transito al governatore Crocetta. L’assessore Giovanni Pizzo per definirla usò una delicata metafora («Se uno piuttosto che prendere l’ascensore si butta dal balcone arriva prima») e infatti la trazzera, con limite di velocità di 20 km/h e interdizione al traffico pesante, durò circa cinque settimane: fu chiusa una prima volta l’8 settembre dal sindaco di Caltavuturo per il maltempo, a causa della sua pronunciata pendenza. A novembre 2015 è stata invece aperta dall’ANAS la “bretella” che bypassa il viadotto Hymera, poi ripristinato a doppio senso di marcia nella primavera del 2016.

Come detto, al termine della legislatura il Movimento 5 Stelle ha celebrato le “regionarie”, ovvero la solita sceneggiata con la quale la Casaleggio & Associati prima e l’associazione Rousseau (fondata sempre da Gianroberto Casaleggio) oggi, attraverso l’omonima piattaforma-sistema operativo-grande fratello, sceglie il candidato grillino con un voto plebiscitario on line nel quale basta prendere tre-quattro preferenze e sei dentro, anzi se ti chiami Di Maio nemmeno quelle. Un candidato escluso ha fatto ricorso e, come accennato sopra, il Tribunale civile di Palermo (sezione Imprese, cosa vi fa pensare?) le ha annullate. Impossibile rifarle in tempo, c’era già Cancelleri in rampa di lancio, che facciamo: rischiamo di non vincere per rispettare le regole (nostre)? Naaa.

Musumeci e Micciché, fulgido esempio di coerenza (lasicilia.it)
E sì, perché fino a pochissimo tempo fa i Cinquestelle erano i grandi favoriti delle imminenti Regionali: un sondaggio commissionato dal centrodestra a febbraio li dava praticamente al 40 per cento, vincenti e irraggiungibili. Poi il caso Raggi, qualche scivolone anche il Sicilia e soprattutto la “grande ammucchiata” dei moderati intorno a Nello Musumeci, oggi sponsorizzato soprattutto da quel Gianfranco Micciché il quale, candidandosi, lo aveva di fatto “trombato” nel 2012, e secondo tutti i sondaggi Cancelleri è dietro, a inseguire l’ex presidente della Provincia di Catania che avrebbe 6 punti di vantaggio dopo il “sorpasso” a settembre.


Insomma, l’opposizione urlata e intransigente sembra non aver giovato al M5S in una terra in cui i contrasti – compreso quello alla mafia – sono sempre sin troppo sfumati. Ha gioco facile Cancelleri a fare l’elenco (secondo me persino lacunoso, ma posso sbagliarmi) degli “impresentabili” nelle liste di Musumeci, ma questo argomento nella terra che ha eletto Totò Cuffaro al posto di Rita Borsellino quanto pensate che conti? Tra l’altro, dal punto di vista strettamente politico non si può non rilevare come il crollo del Pd, avversario storico dei grillini nell’Isola, abbia portato pochino in termini di consensi. Il motivo? Quello solito: il Movimento 5 Stelle è un partito di destra, qualunquista nelle battaglie di legalità e “pagnottista” sui temi sociali, quindi il travaso di voti – da un altro partito di destra quale è, a rigore, il Pd siciliano – ha privilegiato la figura più nota e riconoscibile del campo moderato. Musumeci, appunto. Anche a destra, insomma, la stella di Cancelleri è solo la seconda.

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