giovedì 20 agosto 2020

SOSTIENE PEREIRA: Surreali sanificazioni e il candidato a sua insaputa

Di Antonio Pereira

A caval donato non si guarda in bocca. Ricevuti 76mila euro da "mamma Regione", ente che continua a dilapidare denaro sebbene le vacche grasse non pascolino più da tempo, Catenovirus ha pensato di metter su venti squadre per sanificare gli oltre cinquanta chilometri di costa messinese dopo il Ferragosto. Ennesimo bluff. E siccome non resiste a non apparire, poco dopo l'alba si è fatto immortalare su un litorale in posa estatica. Sui social  gliene hanno dette di tutti i colori, al Comune e all'Ars i pentastellati preparano interrogazioni, Luca Bottura su "Repubblica" lo ha preso elegantemente per i fondelli, ma la sintesi è questa: operazione inutile perché il Covid 19 non si propaga attraverso la sabbia. Ha reagito a modo suo, inveendo contro consiglieri comunali e virologi, millantando competenze che non ha.

Il punto non è che abbia sanificato (?) spiagge, che fra l'altro da Giampilieri a Orto Liuzzo restano sporche, ma che l'abbia diffuso a uso e consumo social ai fini di ottenere consenso.

Cateno ha diversi problemi: il principale dei quali è rappresentato dall'aver bisogno di affetto e plausi. Ha proprio bisogno di sentirsi dire bravo, per cui se qualcuno dissente o lo bacchetta va in crisi esistenziale. Se poi aggiungiamo che è portatore inconsapevole di diverse fobie e di un'ambizione senza freni sostenuta da un tatticismo politico rivoltante, ecco che finisce per irrompere attraverso i social nella vita di chiunque.

A me hanno fatto ridere le fotografie di quei tizi vestiti da astronauti dello Stretto in tute bianche che spruzzavano liquido sulle spiagge. Scene comiche. Mi è venuto in mente Lino Banfi in "Vieni avanti cretino", ma a Messina si è anche perso il senso del ridicolo, oltre ad aver registrato da tempo un vasto abbassamento della soglia individuale di dignità, per cui uno come De Luca trova praterie sconfinate.

Non contento di apparire costantemente per quel che è, ossia un venditore di fumo ammorbante, Cateno nelle stesse ore ha lanciato una boutade: Danilo Lo Giudice, sindaco-cameriere di Santa Teresa di Riva, "è disponibile a candidarsi alla presidenza della Regione". Boom! Su Lo Giudice non scriverò nulla perché non mi occupo di pupazzi, ma a Cateno - e ai suoi seguaci, soprattutto ai messinesi - qualcosa va detto.

De Luca con questa candidatura - ma non doveva essere lui il candidato? - ci giocherà. La utilizzerà, come fa sempre, per lucrare una qualche posizione: un posto nel listino del cavallo presuntivamente vincente, un seggio sicuro al Parlamento, qualunque cosa possa tornargli utile. Ottenute rassicurazioni farà retromarcia. Manca ancora molto tempo per il rinnovo di Sala d'Ercole, ma manca soprattutto troppo tempo per le elezioni comunali messinesi. Voglio vedere quanto durerà questa burla, se Movimento 5 Stelle e Pd, ad esempio, prepareranno una mozione di sfiducia: finalmente qualcosa di vero - al di là degli esiti - nel mare delle finzioni che Catenovirus sta riversando su una città semi-complice e dormiente. Saluti da Lisbona.

P.S.: Sostiene di chiamarsi Antonio Pereira, di essere un discendente del giornalista del Lisboa protagonista del romanzo di Tabucchi. Sostiene di avermi conosciuto in un giorno d’estate. «Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava». Solo che io non sono mai stato a Lisbona, quindi immagino che menta. E’ un uomo di età ormai avanzata, che ha problemi di cuore e la pressione alta. Un ex giornalista di cronaca nera al quale è stata affidata la pagina culturale del giornale. Ora, essendo piuttosto anziano e poco avvezzo all’uso dei social (né gli interessa), Antonio Pereira non ha un blog e mi ha chiesto di ospitare periodicamente le sue riflessioni.

martedì 11 agosto 2020

SOSTIENE PEREIRA: Il golpe di Junio Cateno Fiumedinese


di Antonio Pereira

"Dal 23 agosto non ci saranno più migranti a Bisconte. Se non sarà così, occuperò con voi (i sofferenti di Bisconte, i sovranisti di Bisconte, i neoleghisti di Bisconte, ndP) la Prefettura".

Alt. Rewind (porta il nastro indietro). Riflessione.

Ma chi sta parlando? Lo riconosco, mentre irrompe sul mio telefono il suo delirante post: una violenza, di per se stessa. Giacché mi trovo tra Lisbona e Sintra, che per quanto mi riguarda sono luoghi dell'anima. Vorrei silenziare, ma non posso. E allora reagisco.

È lui! Catenovirus, il guitto di Fiumedinisi, l'uomo che parla alla pecore. Nel suo ultimo travestimento: da zanzara drone attraverso Santino Ciolla  a minaccioso, improbabile, ridicolo, inverosimile, psichiatrico pseudogolpista. Smentito in ogni ordinanza (farlocca),  è ormai sempre più disperato. Alla ricerca costante di pance a cui parlare.

E si torna alle origini: non ho paura del Cateno che è lui, ma del Cateno che si annida in troppi di voi. Bisconte è solo una contingenza, il paradigma geografico e temporaneo, il ventre molle... l'uomo nero, le paure. Domani toccherà ad altri quartieri, altri messinesi, altri portatori di insano consenso. Perché è una grande conquista democratica che uno valga uno, ma è anche la più paradossale delle ingiustizie.

E così Catenovirus, ...il Virus... si trasfigura, e diventa Junio Cateno Fiumedinese: il golpista  da osteria e da strapazzo, da piazza e torrente, la triste maschera della paura e dell'inverosimiglianza. La burla, il pagliaccio che non ha la dolcezza di Pierrot, né l'intelligenza di Chaplin nel palleggiare il mondo con il fondoschiena. Intravvedo, casomai farsescamente, le mani sui fianchi che urlano da un balcone che non esiste, o che esiste solo nella sua mente minata e nelle menti degli accoliti mantenuti.

Ho pensato d'un tratto a Junio Valerio Borghese, ex comandante della Decima Mas, fascista impenitente, che nella notte tra il 7 e l'8 agosto del 1970 tentò, dopo aver fondato il Fronte nazionale, un colpo di Stato con la collaborazione di Avanguardia nazionale, guidata da uno squinternato che risponde al nome di Stefano Delle Chiaie, e del Sid - Servizio informazioni difesa, insomma i servizi segreti militari, guidati dal generale Miceli -  nonché frange minori dei carabinieri, un drappello di missini, la nascente P2. L'obiettivo era assaltare il Viminale, prendere in ostaggio il presidente della Repubblica, Saragat, alticcio dopo le 21, oscurare la Rai. E prendere il potere (mi viene da ridere).

E come voleva farlo questo golpe il principe Junio Valerio Borghese? Con gli agenti della Forestale! Perché non poteva contare neppure su una fionda, meno che mai un plotone di qualsivoglia forza armata. Uno stupido azzardo.

La storia si ripete, sebbene in salsa peloritana e quindi farsesca e ridicola.
Junio Cateno Fiumedinise ha promesso l'assalto alla Prefettura il 23 agosto se non sarà liberato da migranti (in fuga) e richiedenti asilo l'hotspot di Bisconte.

Al netto della considerazione secondo la quale basterebbe una gazzella dei carabinieri e una volante della polizia per presidiare i cancelli di Bisconte,  ma non gli danno né l'una né l'altra, Junio Cateno Fiumedinese questo assalto alla Prefettura con chi lo fa? Con i vigili urbani del commissario Giardina? No, impossibile. Ha altre truppe? Ad eccezione degli operai di Messina Servizi e dell' Atm, notoriamente disarmati, e della Vespa acchiappa deiezioni canine, che aspira e non spara, non ha truppe! E i colonnelli chi sarebbero? Carlotta Previti? Dafne Musolino? Gli assessori vecchi e nuovi? Orazio Miloro, uno che spende più soldi in gel che in sapone, così tronfio nel suo nonnulla.

Non ci sarà nessun assalto alla Prefettura: lo dico ai biscontiani in sofferenza e a chi verrà dopo di loro.
Alla prefetta Librizzi offro un consiglio, che come tutti i consigli gratuiti non sarà apprezzato: ordini un Tso preventivo per Junio Cateno Fiumedinese.
Due settimane in gattabuia, senza telecamere e Facebook. Sarà sufficiente per disinnescarlo da se stesso. E dai messinesi impoveriti e creduloni, iracondi e ignavi.

Ora mi godo castelli e boschi di Sintra. Ma si resta in trincea!

P.S.: Sostiene di chiamarsi Antonio Pereira, di essere un discendente del giornalista del Lisboa protagonista del romanzo di Tabucchi. Sostiene di avermi conosciuto in un giorno d’estate. «Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava». Solo che io non sono mai stato a Lisbona, quindi immagino che menta. E’ un uomo di età ormai avanzata, che ha problemi di cuore e la pressione alta. Un ex giornalista di cronaca nera al quale è stata affidata la pagina culturale del giornale. Ora, essendo piuttosto anziano e poco avvezzo all’uso dei social (né gli interessa), Antonio Pereira non ha un blog e mi ha chiesto di ospitare periodicamente le sue riflessioni.

mercoledì 5 agosto 2020

Catenovirus 6-la vendetta: alla ricerca dell’arcinemico


Renato Accorinti e Cateno De Luca (stampalibera.it)
Un po’ me la aspettavo, la telefonata di Cateno. Sapete com’è: preso da mille impegni, l’ho lasciato nelle mani di Antonio Pereira che, a differenza mia, non è certamente un suo fan e gliene ha scritte di tutti i colori. Tutte vere e meritate, per carità; ma è chiaro che l’improvvisa mancanza di par condicio sul blog lo ha turbato.

martedì 4 agosto 2020

SOSTIENE PEREIRA: Catenofumus dà le pagelle: i mantenuti, i riciclati, i promossi, i bocciati e i retrocessi


Di Antonio Pereira
Anche a vent'anni, quando Mario Bonsignore - sindaco - lo impose delegato provinciale del Giovanile democristiano in un finto congresso nel quartiere fieristico, succedendo al vuoto pneumatico, ma verbosissimo, di Gigi Cartagenova, aveva già l'aspetto di un becchino. Del ventenne non aveva nulla: colpa di una natura avara. Veleggia per i cinquantacinque, e continua ad avere l'aspetto di un becchino... Invecchiato.

sabato 1 agosto 2020

SOSTIENE PEREIRA: I dimissionati da Cateno, i Biscontiani, Gina e Orazio


Di Antonio Pereira

Un assessore inutile e uno superfluo. L'uno e l'altro dimissionati da Cateno. Ecco il cambio di passo, dopo tanto fumo sollevato. Via gli assessori Trimarchi e Scattareggia: un ectoplasma alla Pubblica istruzione e il vuoto pneumatico allo Sport e agli eventi di piazza e dintorni. Fuori! In questa fase costoro sono stati i nemici da individuare.