martedì 7 dicembre 2021

XFactor 2021: sì, gIANMARIA può ancora perdere. Ecco come

Dalla "Gazzetta del Sud"


X
Factor ventiventuno approda al finale di stagione, che potrebbe essere anche il finale di serie come per La casa di carta. Gli ascolti pesantemente in calo dalla prima puntata di audizioni alla semifinale, in un quadro complessivo che ha già visto l’edizione inglese chiusa dal creatore Simon Cowell, rintoccano a morto per il talent di Sky che si è già contraddistinto per alcuni record: tavolo dei giudici più insulso dai tempi di Arisa e Levante, conduttore così poco capace da far rimpiangere DJ Francesco, formula senza categorie premiata come “la più arzigogolata della storia” (peraltro pesantemente fallita dopo la perdita di tutte le, già poche, voci femminili). Se non è il canto del cigno poco ci manca, e se lo è sarà certamente stonato visto che già Platone sapeva che il cigno non canta in maniera melodiosa prima di morire, al massimo fa “qua qua” come una comune papera che ti indica dov’è il Forum. Tra i (pochi) punti di forza di questa quindicesima edizione avevamo indicato l’incertezza sul possibile vincitore, ma l’eliminazione di Erio (uno dei due grandi favoriti) in semifinale sembra avere definitivamente spianato la strada verso la vittoria a gIANMARIA, il 19enne vicentino come  Francesca Michielin che ha colpito con un bellissimo inedito (I suicidi) e che in qualche modo è riuscito ad affrontare i mostri sacri del cantautorato italiano imponendo il suo indubbio gusto per la riscrittura delle strofe, anche se in qualche occasione è andato pericolosamente vicino all’oltraggio.

venerdì 3 dicembre 2021

XFactor 2021, i voti della semifinale: Erio saluta, finalmente Manuel Agnelli sbrocca ed è spettacolo

Dalla "Gazzetta del Sud"

X
Factor ventiventuno come Sanremo. Direte voi: certo, c’erano i duetti, c’erano La Rappresentante di Lista e Fulminacci (i primi proprio con il brano sanremese, l’altro che a marzo aveva presentato il pezzo di gran lunga più bello del Festival), c’è stato l’annuncio dell’ospitata dei Maneskin – che quel Sanremo l’hanno vinto – alla finale di giovedì al Forum, insieme a quei Coldplay che se non ricordo male diedero buca a un’edizione del Festival condotta da Fabio Fazio. E invece no: XFactor ventiventuno come Sanremo perché il meglio è stato dopo la fine, nell’Hot Factor, come accadeva con il leggendario Dopofestival di Elio e le Storie Tese nel 2008. Lì il “complessino” milanese dispensava musica facendo impallidire la gara, qui è stato l’immenso Manuel Agnelli a dispensare una sequela di insulti e offese ai malcapitati Emma e Mika (Hell Raton era già clinicamente morto dal primo live) sbroccando dopo l’eliminazione di Erio e dando un senso non solo alla semifinale, comunque migliore della media delle altre serate, ma all’intera edizione. Superfluo commentare che lo stavamo aspettando, d’altra parte passare sei giovedì sera in compagnia (obbligata) di Emma, Mika e Manuelito farebbe sclerare chiunque, anzi io avrei imbracciato un AK-47 da subito. E sono pacifista.