XFactor 2021: sì, gIANMARIA può ancora perdere. Ecco come
XFactor ventiventuno approda al finale di stagione, che potrebbe essere anche il finale di serie come per La casa di carta. Gli ascolti pesantemente in calo dalla prima puntata di audizioni alla semifinale, in un quadro complessivo che ha già visto l’edizione inglese chiusa dal creatore Simon Cowell, rintoccano a morto per il talent di Sky che si è già contraddistinto per alcuni record: tavolo dei giudici più insulso dai tempi di Arisa e Levante, conduttore così poco capace da far rimpiangere DJ Francesco, formula senza categorie premiata come “la più arzigogolata della storia” (peraltro pesantemente fallita dopo la perdita di tutte le, già poche, voci femminili). Se non è il canto del cigno poco ci manca, e se lo è sarà certamente stonato visto che già Platone sapeva che il cigno non canta in maniera melodiosa prima di morire, al massimo fa “qua qua” come una comune papera che ti indica dov’è il Forum. Tra i (pochi) punti di forza di questa quindicesima edizione avevamo indicato l’incertezza sul possibile vincitore, ma l’eliminazione di Erio (uno dei due grandi favoriti) in semifinale sembra avere definitivamente spianato la strada verso la vittoria a gIANMARIA, il 19enne vicentino come Francesca Michielin che ha colpito con un bellissimo inedito (I suicidi) e che in qualche modo è riuscito ad affrontare i mostri sacri del cantautorato italiano imponendo il suo indubbio gusto per la riscrittura delle strofe, anche se in qualche occasione è andato pericolosamente vicino all’oltraggio.
Non
sempre vince il favorito... Scommettiamo?
sempre più remote: Fellow e Baltimora, gli altri due solisti superstiti, sono quotati almeno a 4 (contro l’1,65 medio di gIANMARIA) mentre i Bengala Fire addirittura a 8. Inoltre, gIANMARIA è l’unico concorrente rimasto di questa edizione a non essere mai andato al ballottaggio. Tutto già deciso, quindi? Probabilmente sì. Ma non è scontato: vediamo quali sono le ultime variabili che decideranno le sorti della finale di giovedì. La prima è la formula della serata: tre manche, con un’eliminazione dopo ciascuna. L’ordine dovrebbe ricalcare quello dello scorso anno: prima i duetti (stavolta con il rispettivo giudice, visto che quelli con i cantanti ospiti sono stati anticipati alla semifinale), quindi il medley con i tre brani più rappresentativi del percorso del concorrente, infine l’inedito tra gli ultimi due in gara. La prima scrematura sembra penalizzare Baltimora, l’unico a non poter duettare con un musicista “vero” visto che Hell Raton avrà pure suonato al Conservatorio, ma da dentro quando hanno sentito il citofono hanno fatto finta di non essere in casa, come quando ti arriva una raccomandata e sai già che è una multa o la bolletta della Tari. D’altra parte, Fellow con Mika potrebbe sorprendere con qualcosa di molto raffinato ed elegante, così come i Bengala Fire con Manuel Agnelli sono fortemente indiziati di poter “incendiare” il palco del Forum; più complessa la situazione di gIANMARIA che rischia di essere trascinato da Emma – per dirla un po’ come il prof. dott. Ludovico Tersilli primario di Villa Celeste convenzionata con le mutue – sul terreno accidentato della “poraccitudine” musicale. Non ha possibilità di essere eliminato, a meno di disastri, ma potrebbe vedere il distacco su Fellow ridursi in maniera preoccupante. Anche perché va tenuto presente il secondo argomento a suo sfavore, ovvero il “lodo Maneskin”, conversione in legge del “decreto Bastard Sons of Dioniso”.
Il
“lodo Maneskin”: l’incognita TV8
La variabile si chiama TV8. Il canale di Sky in chiaro sul digitale terrestre trasmetterà infatti la finale in contemporanea con il satellite anziché sei giorni dopo (unici precedenti quest’anno la prima puntata delle audizioni e il primo live). E considerato che gli ascolti, anche in differita, fanno pari e patta con quelli della diretta su Sky Uno, si tratta di un numero di voti in più potenzialmente in grado di cambiare gli equilibri. Ci sono in particolare due precedenti: uno è molto lontano e riguarda la seconda edizione, quando il talent era trasmesso ancora dalla Rai. I Bastard Sons of Dioniso, gruppo hard rock trentino con Mara Maionchi come mentore, sembravano lanciati verso la vittoria ma fu notato che il passaggio da Rai Due a Rai Uno per la finale favorì pesantemente il più melodico Matteo Becucci, del quale si ricordano solo la partecipazione al Jesus Christ Superstar di Massimo Piparo nel ruolo di Giuda, il licenziamento dalla Sony al termine del contratto garantito per la vittoria del talent e gli ultimi approdi in trasmissioni come Tale e quale show. Per dire. Ma c’è un altro caso, più recente e ancora più eclatante: nel 2017 i Maneskin (che insieme ai Coldplay saranno ospiti della finale, quindi glielo possono spiegare) erano quotati addirittura a 1,10 e avevano già in tasca la vittoria di X Factor, di Sanremo, dell’Eurofestival, del Grammy e del Nobel per la pace quando, con la diretta della finale anche sui canali del digitale terrestre TV8 e Cielo, si videro soffiare il primo posto dal tenore ragusano Lorenzo Licitra, il quale da allora si è fatto notare più per il suo coming out che non per produzioni musicali strabilianti. E il rischio che un pubblico “generalista” apprezzi, per esempio, Fellow più di gIANMARIA mi sembra piuttosto concreto.
“I
suicidi” o il suicidio: la manche finale contro… Benjamin Clementine
Anche perché la seconda manche proporrà a gIANMARIA un ulteriore problema: mentre Fellow potrà proporre brani di diversa estrazione musicale (uno solo dei quali, si spera, di Benjamin Clementine), al concorrente di Emma toccherà scegliere esclusivamente tra pezzi di cantautorato italiano con le strofe riscritte, ed avendo ancor meno tempo a disposizione per ognuno di essi, dovrà scegliere se appunto cantare le strofe e confondere il pubblico o cantare i ritornelli e rischiare di sembrare banale. Anche al superstite tra Baltimora e Bengala Fire dovrebbe andare meglio da questo punto di vista perché hanno portato sul palco della Repower Arena cose più distanti l’una dall’altra, più varie, più adatte a dare il senso stesso di un percorso musicale. Certo, poi ci sarà la manche finale a due con gli inediti, e – se ci arriva – gIANMARIA non dovrebbe avere problemi visto che I suicidi è il miglior brano originale di questa edizione (solo quello scritto da Giuliano Sangiorgi per Erio potrebbe mettere in discussione tale valutazione, ma come sapete Erio ci ha lasciato senza troppi rimpianti, soprattutto da parte nostra); a meno che, dopo aver portato Benjamin Clementine alle audizioni, di nuovo al live e ancora una volta nei duetti, Fellow non decida di far esibire direttamente il cantautore londinese al posto suo, sperando che non se ne accorga nessuno grazie alla folta capigliatura che li accomuna.
P.S.:
come si intuisce, è estremamente improbabile che tutto questo possa accadere.
gIANMARIA vincerà XFactor 2021 – meritatamente, tutto considerato – così come
il suo giudice Emma – immeritatamente, tutto considerato – e noi verremo
giustamente sbeffeggiati per aver immaginato uno scenario così inverosimile. Un
po’ come quelli che pensano che Tokyo possa essere ancora viva dopo essersi
fatta esplodere quattro granate in petto nella puntata con cui ci aveva
lasciato in sospeso La casa di carta. (E questo non è nemmeno uno spoiler: ma come potete crederlo? “Perché
è la voce narrante”? Ma siete deficienti? “Perché è gajarda”? Bah; tu zitto,
Ludovico!)
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