mercoledì 29 aprile 2020

SOSTIENE PEREIRA: Cathreesome e la zanzara-drone



«Guai a chi vìola l'ordine  dell'astinenza!»De Luca s'è dissolto. S'è liquefatto. Sta male. Malissimo. Immagina triangoli erotici su barche nello Stretto, amplessi di coppia o in gruppo in spiaggia, o tra scogli, lungo i crinali della città. E minaccia multe a chi si «abbraccia», vieta la «pesca romantica», non consente «baci», intima «astinenza al cubo».

lunedì 27 aprile 2020

SOSTIENE PEREIRA: la "fase 2" di Cateno, dalla zampogna al clarinetto



Logorato dalle sue urla, eroso dalla sue invettive, sgretolato dalle smentite, tormentato dal suo nonnulla, Cateno - sfiancato - finge di concedersi una tregua. In realtà deve solo disintossicarsi... E preparare la "fase 2".


Sfibrato, manda in avanscoperta, complici giornalisti tanto al chilo (ti faccio un'intervista, mi offri la cena), l'Arisme di Marcello Scurria, ipotizzando un caso di coronavirus in una delle 2500 favelas messinesi ad oggi immuni dal Covid-19, e non si capisce perché domani dovrebbero esserne colpite. Fa presagire occupazioni di alberghi e "B&B", alimentando speranze di economie in segmenti commerciali borghesi in grande sofferenza.

Esaurito il copione indirizzato alle pance fobiche - «questa è una guerra»«vi lancio i droni»«nessuno esca da casa, ve lo ordina il vostro sindaco»«io rustu a casa»«dallo Stretto non si passa»: ordinanze cassate e invettive "sfanculate" - Cateno ha l'esigenza di rivolgersi ad altri segmenti di città. Seguiranno i "pastoni" lanciati con lenza corta a liberi professionisti, commercianti, ristoratori e aperitivisti, cui prometterà suolo pubblico illimitato, l'azzeramento dei tributi locali e l'impegno di contributi a chicchessia. Il bluff durerà tre anni, se la prenderà con Stato e Regione che non gli permettono di liberare risorse, poi si candiderà alla presidenza della Regione Siciliana, sarà ancora una volta sconfitto e urlerà alla congiura dei poteri forti, non senza aver cercato di lanciare un ascaro nella corsa a sindaco di Messina.

La "fase 2" di Cateno è già iniziata: la Vara? «Potremmo celebrarla il 15 settembre». Nessuno che gli abbia detto, guarda che da alcuni secoli si tiene e Ferragosto. Conscio della castroneria - perché lui ai messinesi la Vara la vuole dare, fosse anche a Natale - corregge il tiro:  «È una ipotesi, sulla materia decide la Chiesa». Ma allora, perché non tacevi?

La Chiesa, attraverso il moderato arcivescovo Accolla, ha inferto a Cateno lo schiaffo più doloroso: «Sei zallo e silenzia i megafoni»,  è stato il giudizio tranciante e volto a cloroformizzare auto moleste in giro per la città che diffondevano la voce del guitto di Fiumedinisi che intimava ai messinesi, in prossimità della Pasquetta, di «rustiri per i cazzi loro».

Per come vede la vita Cateno, che porta il Rosario al polso, uno schiaffo molto più doloroso di quello che gli hanno inferto in serie la prefetta, il gruppo Franza, il governatore Musumeci, la ministra dell'Interno Lamorgese, il Consiglio di Stato, il presidente emerito della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri, il governo Conte. Quel «sei zallo» dell'arcivescovo su Cateno ha avuto l'effetto che ebbe su George Foreman il jab destro che gli scagliò Muhammad Ali a Kinshasa, mandandolo a terra all'ottavo round, con il sovrappiù del dileggio di Malcom X.

Cateno ha quindi bisogno di una exit strategy, e una new strategy, per continuare a urlare nella "fase 2". Ma nel weekend non potrà andare a caccia di messinesi nei bordelli perché i bordelli sono tutti chiusi. Cosa farà allora? Sguinzaglierà dal 4 maggio i vigili-Gestapo  e l'assessore mascellona Musolino per verificare che fuori dai locali, frattanto aperti, sia rispettato il distanziamento sociale. Tutto qui, "pubbirazzu", come al  solito. E farà una conferenza stampa per dire che ha salvato Messina dal coronavirus.

Ma se c'è una cosa che a Cateno non posso perdonare, è di aver imbracciato un clarinetto e suonato Bella Ciao il 25 aprile. Bella Ciao è una cosa seria. In tutto il mondo. È il simbolo planetario delle Resistenze. E tu sei un bluff!

Cateno, quel grido di pietà e di libertà non ti appartiene. Non è nella tua storia, non è nel tuo Dna. Quel che hai fatto è vilipendio.  E poi il clarinetto non è una zampogna, va tenuto con delicatezza, al clarinetto si sussurra, non gli si soffia dentro come a una pelle di capra.  Il clarinetto va baciato, e tu non sai baciare. Ma solo urlare, tutt'al più sparare alle nuvole.
Antonio Pereira

P.S.: Sostiene di chiamarsi Antonio Pereira, di essere un discendente del giornalista del Lisboa protagonista del romanzo di Tabucchi. Sostiene di avermi conosciuto in un giorno d’estate. «Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava». Solo che io non sono mai stato a Lisbona, quindi immagino che menta. E’ un uomo di età ormai avanzata, che ha problemi di cuore e la pressione alta. Un ex giornalista di cronaca nera al quale è stata affidata la pagina culturale del giornale. Ora, essendo piuttosto anziano e poco avvezzo all’uso dei social (né gli interessa), Antonio Pereira non ha un blog e mi ha chiesto di ospitare periodicamente le sue riflessioni.

sabato 25 aprile 2020

Catenovirus 5: Pensavo fosse un drone... invece era un calesse

Il sofisticato sistema di avviamento dei droni (stampalibera.it)

Mattina di qualche giorno fa, sono a casa – manco a dirlo – quando squilla il telefono. Numero anonimo. Una voce molto gentile, che mi sembra appartenere a una signora di una certa età, mi chiede: «Il signor Massimiliano Passalacqua?» «Sono io», rispondo sospettoso, «di che si tratta?» «Sa, noi siamo Testimoni di Geova», mi spiega. «Stiamo chiamando numeri presi a caso dall’elenco telefonico per condividere qualche riflessione sul Vangelo». Trascorso qualche secondo – necessario per riavermi dallo stupore – e non prima di aver ringraziato per il pensiero, rivelo che non sono credente e che quindi potrebbe utilizzare quel tempo con più costrutto chiamando qualcun altro. La voce non si scompone e, sempre con grande garbo, mi augura una buona giornata.

venerdì 17 aprile 2020

Catenovirus 4: “Weekend con il morto”

Il corteo funebre per Rosario Sparacio (stampalibera.it)

Vigliacchi. Tutti contro Cateno siete, ora. Dal Governo che vuole deporlo con un’operazione sotto copertura ordita dalla CIA (ormai giochiamo a chi la spara più grossa, no? Tanto vince sempre lui...), al Prefetto che si trova la mail invasa da proteste, richieste di intervento, raccolte di firme e sta iniziando a capire che rischia il posto se non si dà da fare per arginare il sinnico, fino all’arcivescovo che se l’è presa per la Santa Pasqua a suon di... cazzi augurata dai megafoni (invito apprezzato, pare, da molte matrone messinesi e anche da qualche sacerdote).

mercoledì 15 aprile 2020

SOSTIENE PEREIRA: Cateno vs. Santino Ciolla


Verga con l'ausilio di un azzeccacarbugli un'ordinanza illegittima e con ampi profili di incostituzionalità, tanto che il Consiglio di Stato gliel'ha strappa in faccia per "direttissima", e insulta il ministro dell'Interno che senza proferire parola lo manda sotto processo. Mette il broncio al prefetto, che non si fa intimorire, e incalza il presidente della Regione. Manda in giro un'auto molesta e si becca la denuncia di un avvocato e la reprimenda dell'arcivescovo, che come uomo di Chiesa usa un linguaggio felpato, ma il concetto è chiaro: sei zallo, silenzia quel megafono.

lunedì 13 aprile 2020

SOSTIENE PEREIRA: Elogio del distanziamento (a)sociale


Sostiene di chiamarsi Antonio Pereira, di essere un discendente del giornalista del Lisboa protagonista del romanzo di Tabucchi. Sostiene di avermi conosciuto in un giorno d’estate. «Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava». Solo che io non sono mai stato a Lisbona, quindi immagino che menta. E’ un uomo di età ormai avanzata, che ha problemi di cuore e la pressione alta. Un ex giornalista di cronaca nera al quale è stata affidata la pagina culturale del giornale. Ora, essendo piuttosto anziano e poco avvezzo all’uso dei social (né gli interessa), Antonio Pereira non ha un blog e mi ha chiesto di ospitare periodicamente le sue riflessioni.

Io credo che quello che viene definito in modo fuorviante ed erroneo come “distanziamento sociale”, e che in realtà è solo un “distanziamento fisico”, sia comunque una gran cosa. Un regalo di questa emergenza sanitaria, alla stregua dei posti di terapia intensiva che in fretta e furia è stato necessario allestire per fronteggiarla, e che spero non vadano perduti in via strutturale.  I cinquemila originari non erano – né potevano esserlo – sufficienti, ma non potevamo saperlo, sebbene a governanti di buon senso potesse sorgere un sospetto ma erano troppo impegnati a occupare politicamente la sanità, specie dalle nostre parti. Realtà che ci ha fatto arrossire di fronte ai ventottomila posti in Germania: nazione che accoglie a braccia aperte dall'Italia medici e infermieri.

venerdì 10 aprile 2020

SOSTIENE PEREIRA: Il Cateno che è in lui, il Cateno che è in voi




Sostiene di chiamarsi Antonio Pereira, di essere un discendente del giornalista del Lisboa protagonista del romanzo di Tabucchi. Sostiene di avermi conosciuto in un giorno d’estate. «Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava». Solo che io non sono mai stato a Lisbona, quindi immagino che menta. E’ un uomo di età ormai avanzata, che ha problemi di cuore e la pressione alta. Un ex giornalista di cronaca nera al quale è stata affidata la pagina culturale del giornale. Ora, essendo piuttosto anziano e poco avvezzo all’uso dei social, Antonio Pereira non ha un blog e mi ha chiesto di ospitare periodicamente le sue riflessioni.

giovedì 9 aprile 2020

Catenovirus 3, il Molleggiato: “40 milioni di c….te”

Il "Molleggiato" Cateno Celentano (stampalibera.it)

Dal sinnico di Messina, Cateno De Luca, riceviamo e pubblichiamo:
Caro IlMaxFactor, così proprio non ci siamo. Anche l’ordinanza che permette di attraversare lo Stretto soltanto su prenotazione, come devi fare in discoteca se vuoi il tavolo e la bottiglia, è andata. Sarà durata sette-otto minuti, già la sera prima che entrasse in vigore il Consiglio di Stato aveva espresso parere negativo su richiesta di quella... di quella… sì, di quella “ministra” della Lamorgese. Addirittura incostituzionale, me l’hanno definita questi precisini. E dire che era così ben fatta, così argomentata... me l’aveva detto pure Dafffne, che sostiene di essere avvocato: “Sinnico, siamo in una botte di ferro!” Sì, chi ’gghiova…

venerdì 3 aprile 2020

Catenovirus 2, il sequel: “L’attacco dei droni”

A sinistra, la vittima (foto Enrico Di Giacomo)

E così, a Messina abbiamo anche la prima vittima indiretta del Coronavirus. E’ l’interprete delle dirette Facebook di Cateno nella lingua dei segni, che a forza di mimare gesti e sproloqui del sindaco più barbaradurso della storia è stata colta da un attacco di epilessia rivelatosi fatale. Crollata al suolo durante l’ennesima maratona video da far impallidire Mentana, è stata rimossa in diretta da un inserviente in guanti e mascherina e subito sostituita. Con Dafffne.