mercoledì 29 luglio 2020

SOSTIENE PEREIRA: No Roger no party, noi federeriani orfani della bellezza. E il mito di Alì. Quando lo sport è rivoluzione

di Antonio Pereira
Vi domanderete, ma non ci parli di Cateno? No, sul Tago spira una brezza atlantica che ha portato via dalla mia mente, per una volta, il guitto di Fiumedinisi, la giurista in salsa peloritana Dafne, le fobie semipatologiche legate a una recrudescenza del Covid, e tutte le pochezze messinesi. Per di più le luci rosse che adornano di notte il Ponte 25 de Abril inducono a ben altre vibrazioni e riflessioni, accompagnate da pasteis de Belem.

giovedì 23 luglio 2020

SOSTIENE PEREIRA: Cateno e la blattacomiomachia affondata nell'hotspot 5G


di Antonio Pereira

Altri due schiaffi in due giorni. L'ordinanza insulsa sulla chiusura dell'hotspot di Bisconte è durata - come previsto - lo spazio del nulla. Guidati da una laurea in Giurisprudenza conquistata con i punti delle merendine della "Mulino Bianco", l'ineffabile Musolino (non ne indovina una, a dispetto di una postura severa e saccente, ma servile col Capo) e Catenovirus, se lo sono vista azzerare - sic et simpliciter, previa telefonata di cortesia - dalla prefetta Librizzi... "è supportata da mere presunzioni e indimostrate assunzioni". Insomma, una minchiata.

sabato 18 luglio 2020

SOSTIENE PEREIRA: Il Cateno bollito, il Dafneleggìo, le blatte e le Maschere





di Antonio Pereira

Smunto, emaciato, smagrito, Cateno riemerge dopo un lungo periodo di disintossicazione. Ma non da se stesso. Per esistere ha bisogno di nemici. Convoca una conferenza stampa per annunciare 800 milioni su Messina (boom!), ma un giornalista avanza una domanda nel merito di un problema antico e avvertito (il Palagiustizia) e lui sbotta e insulta. Va in tilt, come un vecchio flipper manomesso nell'Endas gestita da un baro (ne ho conosciuti anche di simpatici).