Dario Brunori ha fatto Cip! |
«Uhm, mi sa che dobbiamo
aspettarci un disco pop», avevo pensato dopo aver ascoltato i due singoli che
hanno anticipato il nuovo album di Brunori SAS, Al di là dell'amore e Per due
che come noi. E in effetti, Cip! – uscito il 10 gennaio debuttando direttamente al numero 1 della classifica
di iTunes – è, almeno musicalmente, un disco pop: nelle sonorità, nella
presenza di synth, voci doppiate e ritmi in quattro quarti, nella struttura
quasi rigidamente ancorata alla canzone italiana, nel rarefarsi della presenza
degli strumenti antichi o tradizionali, negli arrangiamenti lontani da quel
sapore vintage che caratterizzava il
disco precedente. A un
primo ascolto, il colpo di genio del cantautore cosentino sta proprio nel contrasto tra un linguaggio musicale che vuol
parlare a quante più persone possibile e testi ancora più ispirati, onesti, per
certi versi più “poetici” rispetto al premiatissimo A casa tutto bene. Un vestito – diciamo così – mainstream sotto il quale si nascondono profondità di analisi,
sensibilità e anche qualche “schiaffone” alle nostre coscienze assopite come in
Al di là dell'amore, appunto, e Benedetto sei tu. In più, ci sono – ma
non mancano mai nei dischi di Brunori – almeno un paio di perle: segnalo in
particolare la straziante Quelli che
arriveranno, un piccolo capolavoro di stampo degregoriano che chiude un
disco maturo, pulito, cazzutissimo.