venerdì 25 novembre 2016

XFactor 10: Morgagnelli, il tacchino del Ringraziamento

Il momento dell'eliminazione di Caterina

Ci sarebbe da entrare in sciopero e chiudere IlMaxFactor per protesta. Così mi sono detto ieri sera quando Eva è finita all’ultimo scontro, rischiando – nel giorno del Ringraziamento – di fare la fine del... tacchino. Ma poi la concorrente di Manuel Agnelli si è salvata e mi sono detto: e voi come fareste senza IlMaxFactor?

Caterina, ennesima "vittima" di Loomy
La verità, se non ci vogliamo scandalizzare come vergini vestali, è che questo show ha forse definitivamente virato, in omaggio ai gusti del pubblico, verso una dimensione più televisiva che musicale. Scelte, puntate a tema, televoto: tutto sembra ormai più centrato sullo show (che è bellissimo, per carità) e sempre meno sull’obiettivo di trovare una nuova popstar. Alla fine, clamorosamente, la vincitrice morale della serata è quella sciroccata di Arisa (voto 4) che si ritrova SuperLoomy ancora in gara senza del tutto sapere il perché, nonostante un’assegnazione demenziale come poche e un’esibizione tutt’altro che convincente. Deve ringraziare, a questo punto, l’acrimonia degli altri giudici nei confronti del suo rapper “tascabile”, in particolare quella di Manuel Agnelli (4) che nella mia opinione è il principale responsabile – anche se indirettamente, almeno stavolta – del ballottaggio che alla fine è andato in quel posto a Caterina ed a Fedez (6). Quest’ultimo era di gran lunga il più incazzato perché, ragionevolmente, si aspettava di finire all’ultimo scontro ma pensava che Caterina potesse giocarsela con Loomy, mentre quando si è ritrovato davanti Eva al momento delle eliminazioni non ha potuto che sbottare: «Ma tu che c… ci fai qua?». Avesse avuto più presenza di spirito, la ragazza avrebbe potuto rispondere «Che vuoi farci, il mio giudice si mette a insultare chi gli capita davanti al tavolo e il pubblico si rifà con me...».

Eva è stata bravissima fin dal medley iniziale, sul quale i giudici hanno preferito evitare commenti
Soul System, i più bravi della prima manche
tecnici o critiche per complimentarsi con tutti i concorrenti, protagonisti di uno show di una dozzina di minuti veramente bello da vedere e da sentire. Ma è chiaro che IlMaxFactor non si può esimere, quindi ecco i voti della prima manche veloci veloci come la manche stessa. Dopo i cori di Another brick in the wall (part 2) dei Pink Floyd che ci sta sempre bene, inizia Andrea (7) e anche qui un Manuel poco lucido fa danno: Hurt dei Nine Inch Nails prende fuoco solo alla fine del cut proposto, in una manche così veloce ci sarebbe stato bisogno di un pezzo più potente dall’inizio. Andrea sarà tra i meno votati anche perché, subito dopo, quello che i Soul System (9) fanno con Gravity di John Mayer è letteralmente spaziale e tutti si scordano di lui. Caterina (7) alle prese con Wake me up di Avicii prova a percorrere la nuova via dei sorrisi e del divertimento ma senza troppa convinzione mentre Eva (8) è persino celestiale in Across the Universe dei Beatles. Troppo, troppo vocoder copre la voce di Roshelle (5) in Hide and seek di Imogen Heap arrangiata senza strumenti, mentre con Loomy (6) c’è sempre lo stesso problema, e quantomeno potrebbe ricordarsi di ripetere una volta almeno l’Hey boy hey girl dei Chemical Brothers per non farlo sembrare troppo un inedito. Chiude la manche Gaia (7): non che canti male Vedrai vedrai di Luigi Tenco, anche se io l’avrei cantata in italiano (non era in italiano, vero? O sono io che non ho capito una parola?).

Detto che la sorpresa di Fedez per i pochi voti racimolati da Roshelle lascia il tempo che trova, onore ad Alvaro Soler (6) destinato alla finale, e forse alla vittoria, con un gruppo che aveva lasciato a casa. E Mika improvvisamente sembra un gigante. Proprio Roshelle (7) apre la seconda manche, quella dedicata al reload (pezzi famosi arrangiati secondo generi totalmente diversi) con Umbrella di Rihanna in versione musical anni Cinquanta però cantata da seduta sul pianoforte. Peccato per la fastidiosa sensazione di costrizione e di poca naturalezza. L’altro cantante a rischio a metà gara è Andrea (7), al quale il taglio “soul-blues-finto rock-new wave italiana-free jazz punk inglese” imposto a Uptown Funk di Mark Ronson e Bruno Mars giova pochino perché il brano, al di là delle indubbie difficoltà vocali e di fraseggio, è troppo legato alla sua cifra ritmica per divertire allo stesso modo. Torna lo show, invece, con i Soul System (8): un po’ meno che nella fantastica prima manche, ma anche con Midnight City degli M83 versione funky anni ’80 sembra di essere al concerto di un gruppo di caratura internazionale. Unico appunto: forse hanno aggiunto un po' troppo al brano, che di fatto non è cantato.

Loomy-Rascel nella seconda manche (xfactor.sky.it)
Ed eccoci alla pietra dello scandalo: Loomy (6) ormai è vaccinato a tutto e quindi anche quando Arisa gli assegna Il piccolo corazziere di Renato Rascel la prende a ridere, però al di là delle elucubrazioni sulle origini comuni di rap e filastrocca (e vi ho risparmiato la menata sulla fantomatica cover di Rihanna versione swing che però è precedente al pezzo di Rihanna) Arisa e il suo produttore potevano quantomeno prendersi la briga di cambiare un po’ di più l’arrangiamento, visto che di fatto aggiungono solo una base ritmica, e far rappare a Loomy la parte scritta da lui a velocità doppia, perché il risultato è abbastanza incolore. Certo, il regale sdegno di Manuel Agnelli – che definisce il tutto «imbarazzante» – è eccessivo e il giudice pagherà quest’attacco e in generale il suo snobismo. Ma per fortuna arrivano le due “stelle” di prima grandezza di questa edizione e mie personalissime finaliste insieme ai Soul System a riconciliarci con la musica: Gaia (9) trasporta Lean on di Major Lazer feat. MØ direttamente nel mondo Motown e mette insieme un’esibizione spaventosa. In un modo diverso, con la sua sensibilità e le sue capacità interpretative, anche Eva (8) incanta con Is this love di Bob Marley versione un po’ (tanto) soul un po’ R&B. Su Caterina (7) e la sua Burn di Elle Goulding versione Beach Boys non c’è tanto da dire: lei è brava e ha un bel timbro, ma i rilievi di Manuel Agnelli sul fatto che altri siano già a un livello superiore hanno un fondamento.


Non ha nessun fondamento, invece (ma proprio nessuno), la scelta del pubblico di mandare all’ultimo scontro Eva anziché Loomy. Fedez la prende malissimo perché capisce di non poter salvare Caterina e sbrocca, Manuel Agnelli s’indigna e Arisa cerca di difendersi mentre Alvaro se la gode – come diciamo qui – da un lastrico del tutto immeritato visto che, fosse stato per lui, ieri sera i Soul System sarebbero stati in cartellone al pub “Flavio Tosi” di Verona.

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