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Manuel Agnelli e Morgan: trova le differenze |
E
così, è accaduto quello che tutti prevedevano e in tanti temevano: lo spirito
di Morgan si è impossessato di Manuel Agnelli e stava per trascinarlo con sé
nel cimitero degli elefanti.
La
seconda puntata del live show di XFactor 10 è stata segnata da due eventi
epocali. Innanzitutto il riscatto di Arisa, che non solo non ha perso altri
concorrenti dopo l’eliminazione di Diego nella prima puntata ma è stata anche
la migliore dei quattro giudici nell’esibizione che ha aperto la serata: d’altra
parte, la sua voce è l’unica cosa sulla quale non ho niente da ridire…
Accompagnata da Manuel Agnelli al pianoforte in La notte e in duetto con Fedez in 21 grammi, fa certamente una figura migliore del rapper (che poi si
esibisce alla batteria in un brano degli Afterhours) e di Alvaro Soler che
magari avrebbe potuto risparmiarci il coretto delle ragazzine in ormone sulle
note di Sofia. E poi, in onore all’appena
trascorsa festività di Halloween, la trasformazione horror di Manuel Agnelli in
Morgan.
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Gaia Gozzi durante la sua esibizione |
Che sarà una serata
dispari, pur essendo la seconda, si capisce con l’inizio della prima manche:
tocca ai “dead men walking” Les Enfants
(ng), titolari – come giustamente rileva Manuel Agnelli, non ancora in
versione Marco Castoldi da Monza – di una delle più brutte assegnazioni da
quando Giuda ha “cantato” inguaiando Gesù. The
rhythm of the night di Corona, appena nobilitata dalla cover dei Bastille
che però ha un colore molto più dark di quello, scialbo e tendente al grigio,
dei nostri boy-scout è il brano perfetto per guadagnarsi la comparsata a
Edicola Fiore come poi è avvenuto. E così, la salvezza per Loomy (6) è già garantita così come la candidatura al Nobel per la
pace di Alvaro Soler, che ha scongiurato in partenza il rischio che Arisa si
trovasse senza due concorrenti dopo due puntate… Non che il piccolo
rapper-mondina (è di Vercelli) canti male il mashup di Could you be loved di Bob Marley e Ghost di With You feat. Vince Staples, anzi non lo canta proprio,
nel senso che rispetto alla precedente uscita – quando aveva preso a calci in
culo i giudici e tutti i suoi detrattori – mostra un po’ di varietà in meno,
limitandosi a rappare peraltro bene ma perdendo quell’originalità che ci era
piaciuta sette giorni orsono. Tocca quindi a Eva (8) con I don’t wanna
fight degli Alabama Shakes, un apologo pacifista nel quale la tatuatrice
dalla voce magica si trova più che a proprio agio nonostante qualche critica
lisergica della solita Arisa. Potrebbe addirittura essere la migliore prova
della prima serata se subito dopo non si esibisse Gaia (9), che si prende il palco (un po’ affollato, peraltro) con Human dei Rag’n’Bone Man per non
lasciarlo più: grande voce, timbro riconoscibile e bellissimo, nessuna
esitazione. Si rivelerà lei la vincitrice morale del secondo live show. Se Gaia
ha messo tutti d’accordo, lo stesso non accade a Silva Fortes (7,5) che Manuel Agnelli porta un po’ fuori dal suo
genere di riferimento e forse anche un po’ fuori fuoco, per quanto farle
cantare Maria Gadou come vorrebbe Arisa è un’idea da karaoke. Another way to die di Jack Five feat.
Fefe Dobson è un brano che vorrebbe essere più intenso ma risulta abbastanza
piatto, però il talento e la qualità di Silva non sono in discussione. E
infatti al ballottaggio vanno i predestinati Les Enfants, per la rassegnazione
di Alvaro Soler che l’aveva già capito quando le sue scelte sono state fatte a
pezzettini dai colleghi di tavolo.
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Grandissimi, come sempre, i Soul System |
Parlando di belle voci e
brutte canzoni, a metà dello show si esibisce Giorgia che è primatista italiana
e forse europea della specialità, quindi si parte con la seconda manche. Il più
solido della categoria di Arisa sembrava essere Fem (6), che però a parte le indubbie doti di ballerino e di
“animale da palcoscenico” mi è parso un po’ penalizzato dal taglio del brano
dei Disclosure Latch: troppo stacco
tra la parte acustica presa dalla versione di Sam Smith e quella originale
(sempre feat. Sam Smith), sin troppo ritmata. Alvaro Soler alla riscossa con un
altro brano dimmerda, All that she wants
degli Ace of Base che però, a differenza dei Les Enfants, i Soul System (8) rendono almeno tre
volte meglio dell’originale. Non che ci volesse granché, sia chiaro. E
arriviamo al momento della serata destinato a rivelarsi cruciale: Fedez “ruba”
a Manuel Agnelli il brano portato da Eva al casting, Don’t know why di Norah Jones, e la affida – non intenzionalmente,
si difende il rapper – a Caterina (7,5)
che ne fa una versione sicuramente meno intensa e soverchiante, ma ugualmente
emozionante grazie alla sua voce celestiale. Critiche del tutto ingiustificate
e spettro del ballottaggio che inizia ad agitarsi sul palco. (O è l’ennesima
trovata di Luca Tommassini, che ieri sul palco ha fatto arrivare di tutto?) A questo punto, Alessandro Cattelan dovrebe
fermare la gara e annunciare il ritorno di Morgan, con il suo nuovo look (capelli
lunghi lisci e naso aquilino da vampiro): mi è sembrato quasi di vedere la sua
faccia fresca di acidi sovrapporsi a quella di Manuel Agnelli, costretto a
contorsionismi linguistici per giustificare la scelta, autocelebrativa e basta,
di assegnare ad Andrea (7) un pezzo
degli Afterhours, Ballata per la mia piccola
iena. Apriti cielo: Arisa si produce in un commento corretto, rilevando che
il mood della canzone è molto lontano dalla sensibilità di Andrea, e gli altri
giudici si tirano indietro lasciando a Manuel l’onere di un giudizio ovviamente
positivo. Condiviso peraltro dal web, mi dicono. Io penso che il disagio di
cantare un pezzo così lontano dalle sue corde abbia invece condizionato l’insegnante
di chitarra lucchese relegandolo a un’interpretazione molle e un po’ banale. Chiude Roshelle (7,5) con Animal di Yelawolf feat. Alicia Keys: bene, più o meno come l'ultima volta, forse è vero che sarebbe ora di cantare oltre a rappare ma chissenefrega se poi rappa così... Al
ballottaggio finisce, non troppo inopinatamente, Caterina: io ci avrei mandato
Fem, ma mi pare che a ’sto giro lo dovrò ancora sopportare a lungo.
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Les Enfants: dai boy-scout a Fiorello |
L’ultimo
scontro è la fiera del riciclo: Les Enfants rifanno I’m on fire di Springsteen che avevano già portato – se non erro –
al bootcamp, autorizzando a pensare che abbiano un repertorio un po’ limitato
visto che già la scorsa settimana si erano rifugiati nel pezzo di Venditti
portato alle audizioni. La stessa cosa fa però Caterina con Summertime Sadness di Lana del Rey,
cantata peraltro benissimo, ma a sorpresa è proprio Manuel Agnelli, forse per
farsi perdonare le contumelie scagliate contro Alvaro Soler durante tutto il
live, a mandare i due concorrenti al tilt. Passa Caterina, eccheccazzo. Mancava
pure che la mandassero a casa. Ora prepariamoci per quella palla della puntata
tematica, tra l’altro su un tema che non ho nemmeno capito: per me esce uno tra
Fem e Loomy, vediamo.
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