XFactor 10: che il “taglio delle teste” ci salvi

Il "bravo presentatore" Alessandro Cattelan
E così, tre puntate di audizioni non sono bastate per capire quali concorrenti di XFactor andranno quantomeno al bootcamp. «Siamo andati un po’ lunghi con i tempi», spiega Alessandro Cattelan con la faccia di quello beccato a sfogliare la gallery delle foto di Diletta Leotta.

Queste due hanno preso quattro "'sì", ci credereste?
Come se non sapessimo che XF10 è, televisivamente parlando, una gallina dalle uova d’oro da sfruttare il più possibile e che i telespettatori più attenti (non io, quindi) già erano al corrente della suddivisione delle audizioni in quattro puntate, l’ultima delle quali la prossima settimana vedrà anche una prima scrematura rispetto ai tanti, troppi – e spesso ingiustificati – “sì” spesi dai giudici e l’inizio del bootcamp. Possiamo dire che questo “taglio delle teste” sia il momento in cui XFactor passa dallo show al talent, ovvero da quando (alle audizioni) tutto fa spettacolo, tanto che possono rimediare quattro “sì” anche le sconclusionate Fillettes, una signora di mezza età stonata e fuori tempo accompagnata dai movimenti coreografici della sua parrucchiera che sembrava l’annunciatrice del Tg nel linguaggio dei sordi, a quando si comincia a fare sul serio e quindi perlomeno devi saper cantare, grazie e ci faremo sentire noi.

Come spettatore di XFactor, quest’anno mi approccio al classico bivio tra i bootcamp e l’oblio con animo combattuto: da una parte spero che il “taglio delle teste” salvi il live show da un’edizione che si annuncia irrimediabilmente priva di talento, o comunque parecchio meno dotata rispetto alle precedenti; dall’altra temo che, una volta mandati a casa da questa giuria un po’ bislacca quelli che non mi convincono granché, non restino abbastanza concorrenti per fare la diretta.

Le Coralines hanno fatto discutere dopo lo show di giovedì sera
E sì, perché ad esempio nella terza puntata, tolte le tre sorelle (Coralines, che nelle ore successive si è scoperto essere nientemeno che le nipoti di Emanuela Orlandi, e non è una battuta) che hanno portato una cover dei Korn facendo sbottare Manuel Agnelli: «Finalmente, vi stavo aspettando c…o!», tolto quella specie di manga dai capelli viola che risponde al nome di Federico Baroni – anzi, che non risponde al nome visto che si fa chiamare Pink Gijibae – e che ha cantato Tiziano Ferro in maniera competentissima, tolta Alessandra Fortes Silva, la messinese di Capo Verde che sembra un po’ una Astrud Gilberto più cristallina ma meno calda e pastosa, tolta al limite la trentina Caterina che qualche tempo fa non aveva più nemmeno la forza fisica per cantare a causa dell’anoressia, tolta la punkissima Sarah Dietrich autrice di un medley tra Vissi d’arte dalla “Tosca” e It’s oh so quiet di Bjork, beh non è che ci sia molto altro.


Ariel...isa con la coda da sirena
Insomma, puntata di transizione nella quale il momento più divertente è stato quando Cattelan ha sgamato (a... naso, ovviamente) una concorrente nel backstage che aveva riempito di sambuca la bottiglietta dell'acqua abbiamo avuto modo di confermare la prima impressione sui nuovi giudici: Manuel Agnelli si sta facendo due palle che levati, e non cerca nemmeno di nasconderlo, mentre Alvaro Soler oscilla pericolosamente tra una competenza ondivaga e la tendenza a dire più “no” del necessario per fare il figo. Un po’ meno annoiato Fedez, che vincerà questa edizione vista la categoria che gli è toccata (assegnazione peraltro già abbondantemente spoilerata, ma non voglio togliervi il piacere di vedere la faccia di Manuel Agnelli quando scopre che gli hanno rifilato gli ov... oops!), un po’ meno noiosa Arisa anche se, quando ha indossato la coda di sirena portata da una concorrente cosplayer, avrei preferito la infilasse dall’altro lato in modo da non poter parlare almeno per cinque minuti. Così, di stima.

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