venerdì 27 novembre 2015

XFactor 9: Non è MIka l'inedito...

E allora; visto che Fedez ha eliminato ai bootcamp l'unico gruppo vocale rimasto in gara, alla... cappella ci ho pensato io la settimana scorsa indicando il sesto live di XFactor 9 come quello dell'inedito. Tratto in inganno dalle parole del presentatore Cattelan o - più probabilmente - dalla morte sempre più rapida delle cellule cerebrali, mi ero del tutto perso l'appuntamento con la manche in italiano: ovvero, quello che dovrebbe essere normale (ragazzi italiani che cantano nella loro lingua) che diventa eccezionale.
L'omaggio a Michael Jackson
L'ansia da prestazione coglie, con tutta evidenza, tanto i concorrenti quanto i giudici, e così dopo un bel tributo collettivo a Michael Jackson (mancava solo che Mika si mettesse a cantare Want you back), arriva una passerella di assegnazioni e di esibizioni, nella stragrande maggioranza dei casi, ambiziosa ai limiti della presunzione. Di buono c'è che, per una volta (l'unica, immagino), sul palco di XFactor si possono sentire nella stessa manche canzoni di De Andrè, Gaber ma anche - perché no? - Subsonica e Malika Ayane. Anche se il capolavoro, ancora una volta, lo fa Elio assegnando a DavidedettoShorty nientemeno che L'Italiano di Toto Cutugno. Il brano è del tutto improbabile dal punto di vista musicale (anche se, fuori dall'Italia, nessuno ti prende per il culo se lo canticchi), ma il giudice ha probabilmente fatto un altro ragionamento: intanto, sei praticamente obbligato a stravolgerlo, e quindi la versione sincopata, quasi reggae di Davide è perfetta; in più, consente al ragazzo palermitano emigrato a Londra di aprirsi definitivamente al pubblico gridando il suo orgoglio di essere, comunque, se stesso. Il risultato è azzeccato in una maniera quasi sconcertante e Davide si guadagna anche stavolta la pagnotta dei miei dieci voti col tasto verde del telecomando.
Meno a suo agio con il nostro idioma, in maniera evidente, è Enrica alle prese con un pezzo non facile di Malika Ayane, Adesso e qui. Poca potenza sulle note basse, qualche acuto calante e nel complesso un'impressione di minore sicurezza rispetto a quando canta in inglese. Elio azzarda sia un problema di tonalità, a me è sembrata semplicemente consumata dall'emozione visto che ha sempre 16 anni e che il testo le suscitava ricordi non leggerissimi. Ma il rischio ballottaggio è sempre alto. P.S.: se avete ascoltato il giudizio di Skin, avete ormai capito che è sciroccata quanto Arisa.
Tutti gli sbagli... dei Moseek
Prima band sul palco i Moseek e, a proposito: avete notato che, alla prima esibizione live con dei musicisti "veri", la differenza con i complessi in termini di suono, originalità e sperimentazione si è sentita decisamente meno? Penseresti che questo possa preludere a un ballottaggio per la squadra di Fedez, invece Elisa e soci la sfangano con Tutti i miei sbagli dei Subsonica, alla quale tolgono gli accordi di chitarra sostituendoli con un pizzico di elettronica. Complessivamente bene, anche se dal punto di vista vocale l'esibizione è tutt'altro che perfetta. A differenza di quella di Giosada che rende giustizia a una "perla" di De Andrè, Amore che vieni amore che vai dando definitivamente ragione al suo giudice Elio: è un cantante fatto e finito.
Il neo 17enne e febbricitante Luca riceve in regalo da Mika Ti scatterò una foto di Tiziano Ferro e all'inizio quasi si aggrappa al pianoforte per portarla a casa. Ferro è un cantante difficilissimo per una questione strettamente vocale e di scrittura, con quelle frasi lunghissime nelle quali se sbagli a respirare soffochi e muori come Jimi Hendrix ma senza vomito, L'esibizione è comunque buona e gli dovrebbe valere il passaggio del turno, a meno che aver cantato dopo il fenomeno Giosada lo danneggi. Potrebbe danneggiare gli Urban Strangers, invece, l'assegnazione di una "colonna" della nostra musica e della nostra cultura come La libertà di Giorgio Gaber. Ai giudici piace, io posso dire che certamente la sposa di Chucky e il suo amichetto non si macchiano di vilipendio, anche se - a parte il finale - non è che mi abbia impressionato tantissimo. Comunque all'ultimo scontro ci va Enrica, verdetto direi condivisibile.
La seconda manche si apre con i Moseek: Do I wanna know degli Arctic Monkeys, anche qui in versione "motivo mascherato" in termini di arrangiamento, convince più della cover dei Subsonica anche se continuo a preferire i Landlord. Archiviamo rapidamente Luca e Stitches di Shawn Mendes: il ragazzino, più che di "punti di sutura", avrebbe bisogno di un aerosol ma tant'è, e noi abbiamo fretta di arrivare al momento Gabriel,
Giosada canta Peter Gabriel
Antefatto: due stagioni orsono, Morgan assegna al beatboxer extralarge Andrea Digging in the dirt spiegandogli così la scelta: "Peter Gabriel è Dio". Peccato però che tagli, arrangiamento e prestazione vocale configurino la bestemmia, come Elio - che è un fanatico di PG quasi quanto me, Oddio, non esageriamo... - fa giustamente notare con un tono parecchio risentito. Proprio Elio, a questo punto della tenzone, decide che è arrivato il momento e sceglie Shock the monkey per Giosada. Ora, a parte qualche déja-vu (anzi, déja-entendu) in cui la voce di Giò sembra precisa 'ntifica a quella della più versatile rockstar di tutti i tempi, è abbastanza vero che alla performance manca un po' di energia, però che figata: sembra una cover di quelle che finiscono nei dischi. Unico appunto: volendo proprio assegnare Gabriel, avrei dato piuttosto Sledgehammer a Davide.
Mi aspettavo di meglio, invece, dagli Urban Strangers che col pezzo di Beck (Loser) si sarebbero dovuti trovare a casa loro. Non che la sventrino, però manca qualcosa soprattutto nel finale. E manca qualcosa anche alla Wildfire dell'impronuncibile SBTRKT, un produttore inglese che Davide fa sentire a Elio convincendolo ad assegnargliela. Pezzo strano, che non prende più di tanto ed espone "Shorty" più del solito al rischio del manierismo. Ma tanto al ballottaggio va Luca, anche se io ci avrei forse mandato la sposa di Chucky e socio. Ultimo scontro: Enrica spacca timpani, palco e tutto lo spaccabile con One and only di Adele, Luca conferma le sue difficoltà della serata in My immortal degli Evanescence e il verdetto sembra scontato: invece Fedez sceglie di non scegliere e manda i due teenager al tilt. Passa Enrica che - la butta lì con nonchalance il suo mentore - la prossima settimana in semifinale canterà un inedito scritto da Skin. Mika, invece, con Luca perde il suo ultimo cantante e si prepara a due settimane di ferie. Direi che ha pagato il giusto fio per le sue assegnazioni di merda, no?

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