martedì 10 novembre 2015

XFactor 9: Mika, l'alieno

E' ufficiale: a XF9, Mika è definitivamente l'alieno. Lo vedi lì, seduto al tavolo dei giudici, ai margini di una vita vera e non si riconosce,.. Soprattutto, non riconosce il talento né dei suoi concorrenti (prova ne siano le assegnazioni regolarmente cannate, come da sberleffo di Fedez in apertura) né quello degli altri: scandalosa, per dirne una, la castroneria con la quale "boccia" i Landlord che invece mettono insieme l'esibizione complessivamente più bella dell'intera edizione tra assegnazione, esecuzione e scenografia. Ma ne parliamo più avanti.
Parte con i talenti rimasti che cantano Killing me softly il terzo live show di XF9: mai intro fu meno azzeccata, visto che finirà praticamente con l'annuncio di una sanguinosa faida e, dunque, di soft non ci sarà proprio nulla (semmai, di killing...). Eleonora, infatti, alle prese con un monumento come Il cielo è sempre più blu del suo corregionale Rino Gaetano la sfanga con l'interpretazione ma non è comunque esente da pecche, sia di intonazione che di fraseggio. Onestamente, avrebbe dovuto fare molto meglio.
Chi fa un vero e proprio salto di qualità sono i Moseek, coraggiosi nell'affrontare The Passenger di Iggy Pop trasformandolo in un brano del tutto nuovo. Ecco, se XFactor è fondamentalmente (fino all'inedito) un programma di cover, quella che sentiamo qui è di fatto una cover discografica, ovvero una nuova versione di un brano famoso. Elisa, la cantante, tira fuori una vocalità molto più aggressiva e in generale l'effetto è molto, ma molto buono.
In una scenografia fiabesca, il sopravvalutato Luca va sempre più in basso in Runnin' di Naughty Boy feat. Beyoncè. Più in basso, s'intende, con le note: un tentativo maldestro di Mika di sfruttare la profondità della voce del suo giovanissimo talento, che sortisce però il risultato di appiattire canzone ed esibizione. Che poi Fedez bolli l'arrangiamento come "Zumba" è tutto sommato ingeneroso, ma come Skin anche noi vorremmo vederlo alla prova di un brano con dinamiche più variate.
Ora, cari Mika e Skin: dire che l'esibizione dei Landlord è fredda o noiosa può significare solo due cose. O veramente siete degli svalvolati (come le vostre assegnazioni parrebbero attestare) oppure vi siete resi conto che questi ragazzi stanno diventando pericolosi. Universo di Cristina Donà è una piccola perla, la loro versione è fa-vo-lo-sa e Luca Tommassini ci mette del suo con una fantasmagoria di luci che lascia a bocca aperta. Il bello è che sembra ormai di vedere quale possa essere la loro cifra stilistica futura: azzardo un genere Baustelle, anche per la compresenza di due belle voci, una maschile e una femminile. Se però pretendi di vedere i Pink Floyd arringare il pubblico a forza di "clap your hands" (absit iniuria verbis), allora sì, sono stati freddi e noiosi. Bah.
I Landlord in "Universo"
I Landlord sono il gustosissimo (e in parte inatteso) antipasto per il "piatto forte" annunciato della serata: A Change is gonna come di Sam Cooke nell'interpretazione di Davide detto "o fenomeno". Simpatico o meno, "Shorty" azzecca il primo acuto (come gli aveva chiesto il suo giudice Elio) e da lì si produce in una prova che fa rizzare i capelli pure a Skin e persino le setole alle spazzole che Skin ovviamente non usa. Resa incondizionata del pubblico e degli altri giudici e buonanotte ai suonatori: il titolo di XFactor 2015 è praticamente già assegnato. Appena il tempo di segnalare una Emma Marrone col fiatone e il ballottaggio per Eleonora, e si va alla seconda manche.
Aprono gli Urban Strangers con un'assegnazione by Fedez lungamente discussa, e forse per la prima volta non particolarmente centrata: Rape me dei Nirvana. I due genietti napoletani partono maluccio, poi si riprendono ma la sensazione è che il gruppo destinato ad andare in finale con Davide ed Enrica (e vai di pronostico ad minchiam!) non siano più loro. Ah, Enrica: brano difficile, I try di Macy Gray, ma certamente vicino alle sue corde e del quale la sedicenne romana fornisce un'interpretazione notevolissima. A differenza dei giudici, che si sperticano in elogi per la crescita di Enrica, a noi era sembrata super da subito. Annotiamo che, a differenza di Mika, Skin sta finalmente azzeccando qualche assegnazione.
Elio, da parte sua, ormai ha messo il pilota automatico: vede in Giosada un potenziale Jim Morrison e gli mette in mano Love me two times dei Doors. Gruppo che, insieme ai Queen e a pochi altri, andrebbe escluso per decreto dalle assegnazioni. Ma è un bel blues e Giosada va in crescendo, anche se rispetto alle altre due settimane mi ha convinto meno. Così come continua a non convincermi Leonardo: esperimento Sam Smith per Mika (Lay me down), qualche miglioramento, sì, ma da qui a darlo per "ritrovato" come fanno i giudici ce ne corre.
Ultima concorrente in gara è Margherita, così giovane e nonostante tutto alle prese con un brano di una cantante a momenti ancora più giovane come Lordie (Yellow Flicker Beat): prova modesta e caratterizzata da diverse insicurezze, anche se in crescendo, e ballottaggio assicurato. E' dunque sfida fratricida (o si dice "soricida"?) tra due talenti di Skin che però, in tutta onestà, per come hanno cantato sono già fortunati ad essere arrivati fin qui.
Eleonora: "Skin, mi hai fatto... la pelle!"
Ora, il discorso fatto per Doors e Queen relativamente ai "totem" stranieri va riportato pari pari, in ambito italiano, per Lucio Battisti: non va assegnato perché l'effetto memoria e l'effetto falò non perdonano. Dopo Elio un paio di anni fa, stavolta ci casca proprio Skin che permette a Eleonora di farsi disarcionare da un "cavallo di battaglia" imbizzarrito come Con il nastro rosa. Non che Margherita con Addicted to you di Avicii faccia troppo meglio, ma l'eliminazione è scontata e infatti i giudici si esprimono all'unanimità per salvare Margherita. Eleonora, da buona calabrese, la prende bene e rifiuta l'abbraccio di Skin prima di prodursi in un pistolotto sul fatto di essere stata illusa e di non potersi fidare di nessuno. Sulla prima parte siamo anche d'accordo: l'hanno illusa di saper cantare... 

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