Ma chi dice Le Donne, dice danno?
Renato Accorinti e Antonio Le Donne |
Al momento di
affidargli (di fatto) le chiavi di Palazzo Zanca in forza di una antica
frequentazione ma soprattutto di una reputazione consolidata, Renato Accorinti
lo definì “un fuoriclasse”, ma di Mario Balotelli – nome che all’epoca andava
parecchio di moda e che fu evocato proprio come termine di paragone – Antonio
Le Donne forse ha mostrato più le... qualità caratteriali che quelle
professionali.
Come IlMaxFactor aveva
scritto già all’epoca, una delle priorità del sindaco eletto a giugno del 2013
dal punto di vista amministrativo era non farsi rigettare da una macchina
burocratica notoriamente scadente e compromessa, espressione della Prima
Repubblica che viveva, prosperava e acquistava sempre più forza e potere nel
rapporto “malato” con la politica tradizionale. In particolare, a preoccupare
Accorinti erano il livello di preparazione e il grado di refrattarietà al nuovo
corso dei dirigenti comunali. Tanto che, quando per... ricambiare la fiducia
del primo cittadino – che lo aveva voluto a tutti i costi nonostante già si
vociferasse della sua vicinanza a D’Alia – Le Donne aveva preteso di avere non
solo il ruolo di segretario generale ma anche quello di city manager, per guadagnare quasi 200 mila euro l’anno in una
città con la spada di Damocle del dissesto finanziario, aveva motivato l’opportunità
del doppio ruolo con le prerogative del direttore generale in termini di
indirizzo, supervisione e controllo proprio nei confronti dei dirigenti.
Palazzo Zanca |
Ebbene: non vuol essere
un comodo alibi per Renato, ma alla luce dell’ostruzionismo nei suoi confronti in
questi quattro anni – da bandi e proroghe del servizio di mensa scolastica
“dimenticati” all’ultima vicenda dei semafori che proprio in questi giorni ha
portato il vicesindaco Gaetano Cacciola a sbottare “I dirigenti li cambierei
tutti” – se il compito di Le Donne era mettere ordine nella macchina
amministrativa di Palazzo Zanca, allora ha fallito più pesantemente dello
stesso Balotelli. E dire che gli stessi sindacati e in particolare la Cgil,
dopo il primo incontro con il city
manager, avevano parlato chiaramente della necessità di porre fine a certe
“rendite di posizione” in favore di un’articolazione più razionale ed
efficiente degli uffici.
Superfluo ricordare come
negli ambienti più vicini ad Accorinti – da CMdB a “Indietrononsitorna” –
l’insofferenza nei confronti di Le Donne sia progressivamente aumentata, tanto
che si arrivò a parlare insistentemente della revoca dell’incarico di direttore
generale, con il mantenimento di Balotelli solo come segretario. Non se ne è
fatto nulla e l’impressione è che il potere di quest’ultimo sia addirittura
aumentato a discapito di quello dello stesso sindaco e del suo esecutivo.
Separati alla nascita: Antonio Le Donne ed Emilio Fragale |
D’altra parte, forte di
un curriculum invidiabile – oltre che di una inquietante somiglianza con Emilio
Fragale, pari ruolo nella sindacatura Genovese che si ricorda solo per uno
pseudo buonismo tale da far sembrare Baden-Powell un kamikaze dell’Isis – Le Donne appariva l’uomo ideale per dare
concretezza e correttezza formale alle idee rivoluzionarie e non ortodosse del
“sindaco scalzo”. Anche perché, a sentire lui, per esempio a Capannori (grosso
comune in provincia di Lucca nel quale ricopriva lo stesso ruolo) era così bravo,
ma così bravo che alla mattina preparava persino la rassegna stampa tanto da
affermare che il Comune non aveva bisogno dell’ufficio stampa, o il sindaco di
un portavoce. Sarà per questo che, rifiutando a più riprese di adeguarsi alla
volontà di Accorinti di regolarizzare la posizione del capo ufficio stampa
Sergio Colosi, ha trascinato Palazzo Zanca in una vertenza dalla quale deriverà
certamente un pesante danno erariale visto che la giurisprudenza di merito, in
particolare in Sicilia, è ormai costantemente a favore dell’applicazione del
contratto giornalistico anziché di quello degli Enti locali.
Ma se danno erariale ci
sarà, è probabile che né Le Donne né l’avvocato che “difende” il Comune (e che
non ha di fatto permesso una transazione che avrebbe fatto risparmiare a
Palazzo Zanca oltre 100 mila euro) paghino; più probabile che la Corte dei
Conti chieda, appunto, conto ad Accorinti. Non andò così proprio a Capannori: l’incarico
di capo di gabinetto conferito dall’amministrazione Del Ghingaro dal 2004 al
2009, per un totale di oltre 400 mila euro, a un soggetto non in possesso dei
requisiti gli è costato una condanna da parte della Corte dei Conti (confermata
anche dalla prima sezione centrale di Appello, in attesa della pronuncia della
Cassazione) a restituire poco più di 1.800 euro più gli interessi, per quota
parte su un totale ripartito tra amministratori (tra i quali, per circa 500
euro, l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci che in riva allo Stretto ha
guidato Messinambiente) di circa 120 mila euro.
Chi si ricorda la rete civica? La gestiva Feluca |
Di recente indagato –
chissà perché, va detto molto onestamente – nell’inchiesta “Gettonopoli”, Le
Donne potrebbe rischiare nuovamente per una vicenda analoga, quella relativa
all’assunzione degli ex dipendenti di Feluca tra Amam e Atm: a novembre dello
scorso anno, l’Ispettorato del lavoro ha inviato le carte in Procura avendo
riscontrato delle irregolarità, in particolare nell’attestazione da parte del city manager dello status di “società
controllata dal Comune” (Feluca era invece una società mista con quota di
capitale pubblica pari al 30 per cento) e della presenza di un contratto di
servizio invece ormai scaduto, tanto che i lavoratori erano stati messi in casa
integrazione e licenziati. Le contestazioni vanno dal falso in atto pubblico
all’abuso d’ufficio fino al danno erariale, ma da questo ad affermare che chi
dice Le Donne dice… danno (erariale, appunto) ce ne corre.
Il segretario generale,
infatti, tira dritto ed a fine 2016 insieme al sindaco Accorinti annuncia il
primo concorso pubblico a Palazzo Zanca dal Pleistocene: 51 posti, 21 dei quali
riservati alle progressioni interne. Una vera rivoluzione e un segnale concreto
di cambiamento. Affrettatevi, perché dopo la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale della Regione Siciliana il bando è in scaden... come dite? Non è
stato pubblicato? Problemi tecnici? Azz, ci vorrebbe un fuoriclasse per
risolverli...
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