Nba, bravi Cavs ma resto con Golden State
Pessina, Mamoli e Tranquillo durante il prepartita |
E niente, dopo una lunga attesa fino alle 3 del mattino (ma già nel
pregara, con il pronostico di Tranquillo, Pessina e Mamoli, avevo capito che
non era serata…) e dopo aver sofferto per tutto il primo tempo appresso alle
bizze di una squadra che tira col 50 per cento da tre ma si trova in parità, in
casa, nella gara che dovrebbe consegnarle il titolo perché senza il suo bad
boy praticamente smette di difendere, a metà del terzo quarto (erano
più o meno le 5,15) sono stato richiamato all’ordine: mia figlia piccola,
febbricitante, si è svegliata e mi ha chiesto di farle compagnia per
riaddormentarsi. Quindi non so quanto sia finita gara-5 delle Finali Nba Golden
State-Cleveland, qualcuno può dirmelo?
Draymond Green versione Bart Simpson: "Non darò più colpi nel pacco agli altri giocatori" (bleacherreport.com) |
Le stelle: Steph Curry ha certamente “cannato” non la partita più
importante (quella era gara-4, e ne
aveva messi 38…), ma certamente quella che
poteva farlo entrare definitivamente nella leggenda. Ha tirato male, ha subìto
– anche per la presenza di un’alternativa in meno – i raddoppi sistematici
della difesa di Tyronn Lue, ma soprattutto è parso perdere progressivamente il
polso e il ritmo della partita. Molto meglio Klay Thompson, che come tirtore
puro è forse ancor più forte dello “Splash Brother”, ma non è bastato anche
perché LeBron James ha reagito con una grande prova, facendo quello che deve
fare un campione quando si trova con le spalle al muro. Ma ancor più importanti
sono stati i 41 punti (tanti quanti The King) di Kyrie Irving, le cui triple hanno
allargato una difesa già meno ermetica del solito.
LeBron James e Kyrie Irving, 41 punti a testa in gara-5 |
Si va a gara-6, dunque. Con una situazione psicologica che è sì mutata, ma
non tanto quanto si pensa. Perché la pressione resta tutta su Cleveland, che
tra le due è ancora quella che non può sbagliare pur avendo il vantaggio del
campo e dell’inerzia nella serie. Ma Golden State difficilmente sbaglia due
partite di fila (è successo solo a OKC) e c’è da giurare che, stanotte,
soprattutto Curry cercherà di mettere il proprio marchio su queste Finali. Fuori
per tutta la serie Andrew Bogut, la curiosità è anche rivolta al quintetto di
Steve Kerr: sarà la death lineup con
gli “Splash Brothers”, Iguodala e Barnes in ala e Green unico lungo oppure, per
evitare gli scompensi a rimbalzo, ci sarà Ezeli dall’inizio magari con Iguodala
per Barnes? Cleveland dovrà avere qualcosa di più da Kevin Love, anche se in
casa la migliorata fluidità dell’attacco e le percentuali dall’arco potrebbero
aiutare e non poco.
Dovendo fare un pronostico (che, come al solito, nessuno mi ha chiesto)
vedo ancora Golden State favorita: se si arriverà a gara-7, certo, la
situazione psicologica sarà capovolta, ma non sottovaluterei – mai – una
squadra in missione che ha la possibilità di completare la migliore stagione di
sempre nella Lega più competitiva del pianeta.
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