XFactor 13, prendiamola con... Sofia: bene, bravi ma basta
Il trionfo di Sofia Tornambene (tg24.sky.it) |
Per la prima volta dai
tempi di Michele Bravi (voto 8 per come sta cercando di reagire alla
tragedia che lo ha visto involontario protagonista), quest’anno non vedevo l’ora
che XFactor finisse, e anche il prima possibile. Non perché lo show di Sky non
sia bellissimo, anzi: in effetti, in questa edizione numero 13 – la nona trasmessa
dalla piattaforma satellitare – la disponibilità pressoché infinita di risorse
e di tecnologia ha fatto fare allo spettacolo un ulteriore salto di qualità dal
punto di vista scenico e visivo. Ecco, paradossalmente è proprio questo il
problema che ha fatto mostrare la corda al talent più famoso del mondo: la
progressiva prevaricazione dell’aspetto visivo e spettacolare su quello più
strettamente musicale. Tanto che la finale è sembrata una specie di The last
Watch, il documentario sull’ultima stagione de Il trono di spade, con
Cattelan che non dà appuntamento alla prossima edizione, Simon Cowell presente
al Forum per capire perché gli ascolti siano andati così male, Mara Maionchi “orfana”
di concorrenti, scazzata e pronta alla pensione mentre gli altri giudici dopo
essersi scannati per due mesi sembrano tanti Babbi Natale.
Una disdetta, perché – dopo
quattro stagioni modeste sulla Rai – grazie a Sky lo show era diventato un must
specie sotto la direzione artistica di Luca Tommassini, che ha surclassato il
suo successore Simone Ferrari la cui impronta è stata paradossalmente tanto
invasiva quanto impalpabile. Stanchezza, frizioni e scandali hanno poi tolto a XFactor
i suoi giudici migliori, costringendo la produzione a inventarsi quartetti
improbabili specie nelle ultime due stagioni, con quello di quest’anno che è
parso decisamente il più scarso di sempre. Chi ha invece dato l’impressione di essere
ormai persino “troppo” per il satellite è Alessandro Cattelan (voto 9),
al quale si è provato a dare un ruolo più “pesante” sin dagli Home Visit e che
in finale, per dirne una, ha duettato molto bene con il superospite Robbie
Williams tanto da sembrare pronto per ben altro: si sa che ha avuto contatti
con la Rai, probabile conduca Sanremo 2020 ma già prima di allora mi aspetto di
vederlo in un talk sullo stile di
#EPCC o, perché no?, magari in uno show del sabato sera.
Salutateli tutti, non li rivedrete (altrospettacolo.it) |
Ah, in tutto questo ha
vinto Sofia (voto 8). La sedicenne marchigiana mi ha ricordato la
parabola di Lorenzo Fragola, che arrivò alle auditions con un inedito
spaccaculi e che, in pratica, aveva già vinto prima ancora che si andasse ai live.
E così è stato anche per lei, forte di quella A domani per sempre
scritta a quattordici anni – sì, quando voi ancora vi scaccolavate il naso e
nascondevate il prodotto sotto il banco in stile Elio e le Storie Tese – che ha
lasciato un po’ tutti a bocca aperta, anche perché all’epoca non si sapeva che
la piccola, con il nome d’arte di Kimono (costato tra l’altro l’eliminazione e
la damnatio memoriae all’omonimo gruppo uscito ai Bootcamp), aveva già
partecipato a Sanremo Young e quindi non era proprio una novellina. Anche se
lei ci ha messo del suo, limitando il suo discorso della vittoria a un
reiterato «Grazie» e consegnando il trofeo al giudice sbagliato, Samuel anziché
Sfera Ebbasta (o meglio $fera €bbasta, voto 7 per il nome
e 5 come mentore). A proposito di quest’ultimo, ingiustamente
glorificato dalla stampa di settore – che, quando si tratta di saltare sul carro
del vincitore, Tamberi nemmeno lo vede – vorrei sommessamente far notare che
aveva di gran lunga la squadra più forte del lotto (ben 16 concorrenti
qualificate al Bootcamp con quattro “sì” alle auditions) ed è riuscito
nella difficile impresa di indebolirla lasciando a casa una potenziale vincitrice
come Silvia Cesana in arte Sissi, capace di inanellare tre esibizioni strepitose
da Calcutta a Rihanna fino a Lauryn Hill, alla quale il rapper di Cinisello
Beach ha preferito... quella con l’arpa. Sì, Giordana, insomma, il più grande
equivoco di questa edizione insieme alla Sierra (ne parliamo tra un attimo). In
più, ha fatto fuori subito la brava Mariam con un’assegnazione del piffero e,
anche per quanto riguarda Sofia, non è che l’abbia aiutata granché:
sopravvalutata la sua Fix you dei Coldplay (riproposta anche nel Best Of
durante la finale al posto di una molto più centrata La leva calcistica
della classe ’68), incomprensibili in prospettiva futura escursioni come lo
Stromile di Papaoutai. Ma lei è stata così brava da superare tutti gli
ostacoli, un po’ come Chiara Galiazzo quando Morgan le faceva cantare Piero
Ciampi e i Kiss. Ma con ben altro spessore alle spalle, va detto.
Al secondo posto, per
fortuna – perché hanno rischiato di doverlo cedere alla Sierra, figuratevi! –,
i Booda (voto 8), di gran lunga la cosa più interessante vista in
questa edizione. Appena formati con l’aggiunta della catanese Federica Buda al preesistente
duo ritmico romano-anagnino, hanno impressionato alle audizioni con Heartbeat
di Nneka e, fino agli Home Visit, hanno addirittura sempre migliorato. Poi ci
sono stati i live e il loro giudice Samuel (voto 5,
parlandone da vivo... più o meno) li ha subito mandati in confusione spingendo
l’acceleratore sulla componente elettropop con qualche assegnazione
inascoltabile. Poi, dovendo far vedere che sono in grado di suonare anche altro
cosa ti combina? Propone, che so, Depeche Mode o una ballad dei
Metallica? No, si inventa Beyonce. Allora dillo che ti piace farti del male. Per
non parlare di quell’inedito insulso (ancorché musicalmente molto interessante)
che ha impedito alla band di vincere XFactor. Ah, a proposito: il pubblico del
Forum, che non aveva capito l’allusione, ha applaudito la sua tirata presuntuosa
e sgradevole sulla scommessa vinta con la Sierra, che però – mi spiace
svegliarlo dal sogno – sono arrivati fin lassù solo per una questione di
genere, specie dopo l’exploit di Anastasio dell’anno scorso. Perché loro (voto
6), pippe di Samuel a parte, non hanno portato nulla di veramente nuovo se
non qualche testo banalotto e superficiale.
Altro cantante più
penalizzato che aiutato dal suo giudice, il talentuoso “pesce senza sangue” Davide
(voto 7), che canta benissimo e suona ancora meglio ma non si è
capito dove voglia andare. O meglio, dove volesse mandarlo Malika Ayane (voto
4) che verrà ricordata più come scassapalle pseudofemminista che come mentore.
La presunzione e l’arroganza con le quali ha risposto a critiche anche
giustificate sul percorso dei suoi contanti hanno segnato in negativo questa
edizione, e in più l’inedito del suo unico superstite – quasi non ricordiamo
più chi fossero gli altri componenti della squadra, anzi fatemi fare mente
locale perché in questo momento mi sfugge veramente – non ha granché senso, a
partire dalla scelta di fargli cantare un brano in inglese. Ecco, se una
certezza ce l’ho è dove vorrei mandare lei.
Malika Ayane si è... sciacquata la bocca (youtube.com) |
Chiudo con la grigia Mara
Maionchi (voto 5), pure lei pronta al passo d’addio anche perché si
è visto lontano un miglio che si rompeva le palle a stare al tavolo con quei
tre dilettanti. Tanto che, turpiloquio d’ordinanza a parte, non si è quasi mai
fatta notare e per la prima volta è rimasta fuori dalla finale per “colpa” del
suo migliore elemento, Eugenio Campagna in arte Comete, condannato dalla
presunzione e dal fatto di non aver saputo adattare il suo talento di
cantautore a un programma di cover. La sua Cornflakes è l’inedito
migliore del lotto insieme a quello di Sofia, in più a me era piaciuta molto la
Glovo delle audizioni mentre l’esibizione con En e Xanax di
Samuele Bersani è probabilmente la più bella di tutta la stagione. Certo, al
quinto-sesto live non puoi uscirtene con la scusa che sei stanco dopo
aver “murato” il pezzo di Calcutta. Peccato, mi sarebbe piaciuto vederlo
vincere perché sarebbe stato il primo cantautore “vero”, di estrazione indie,
a trionfare in un programma così mainstream che più mainstream
non si può.
Forse era meglio la foto di Robbie Williams (tg24.sky.it) |
P.S.: ultima notazione
per Ultimo (chiedo venia per il calembour; e no, non è un formaggio
francese). Ma veramente comprate i suoi dischi? Ma pure quella canzone da
cameretta che ha cantato al Forum? Vabbè, contenti voi...
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