Ardizzone, Conti Nibali e la preparazione H


Ho cercato di raccapezzarmi nella vicenda dell’imminente “duello all’OK Corral” tra Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars in quota Udc (probabilmente la persona migliore tra i politici provenienti dai partiti tradizionali epperò fratello di latte di quel Gianpiero D’Alia che, in questo legittimo erede di Pierferdinando Casini, ha raffinato fino alla perfezione la “politica dei due-tre-quattro forni”), ed Elio Conti Nibali, ormai soprannominato in pectore perché nell’amministrazione Accorinti è stato a un passo dal ricoprire pressoché qualunque ruolo e perché, di fatto, lo ricopre senza incarichi ufficiali (a meno che mi siano sfuggiti).
Giovanni Ardizzone ed Elio Conti Nibali (www.tempostretto.it)
Ho cercato, dicevo, ma non sono riuscito a capire nemmeno chi possa aver ragione in questa paradossale vertenza. A partire dall’antefatto: Conti Nibali – che Ardizzone definisce “spin doctor di Accorinti” – indirizza alla Giunta comunale una nota con i "regali" della Presidenza, l'equivalente di quella che una volta era la “tabella H”; non una pomata per le emorroidi ma l’elenco dei contributi a pioggia elargiti dalla Regione per eventi e manifestazioni.  Una nota interna, dunque, ma della quale Ardizzone viene a conoscenza praticamente in tempo reale, rispondendo a ECN sui social e invitandolo a un confronto allargato a come si amministra. E non sarebbe male capire chi abbia  avvisato il presidente dell’Ars di quanto si poneva all’attenzione dell’esecutivo: d’altra parte, se la nota era indirizzata solo al sindaco, agli assessori e al segretario generale-direttore generale-podestà Le Donne, non dovrebbe essere difficile risalire alla “gola profonda” e cacciarla a calci nel sedere.
Sì, perché va bene che nell’amministrazione Accorinti ci sia una componente – capitanata dal vicesindaco Signorino – che ha sempre professato l’utilità di un rapporto privilegiato con l’unico politico “di razza” che Messina possa ormai esprimere e con il suo alter ego a Palermo, o che la nomina di Le Donne sia stata da subito collegata allo stesso D’Alia che del segretario generale è amico di lunga data, ma rivelare un documento interno della Giunta comunque a una controparte politica è una pratica estremamente scorretta e di per sé sufficiente a far cadere qualsiasi rapporto fiduciario. (E non sarà un caso che, quand’era in giunta con Buzzanca alla Provincia, Ardizzone fosse sempre disponibile insieme al compagno di partito Salvatore Librizzi a procurare alla stampa le delibere più discutibili per affossarle: di un affidamento senza gara del servizio di ambulanze, mi pare, dall’assessore Melino Capone a… Melino Capone, Ardizzone disse: “Altro che ambulanze, qui ci vengono a prendere tutti con il cellulare!”).

Renato Accorinti
Detto che “figurati se Renato caccia qualcuno del cerchio magico”, stupisce poi (ma fino a un certo punto) che Ardizzone si prenda la briga di sfidare a singolar tenzone non Accorinti, ma lo stesso Conti Nibali; un po’ perché, se davvero vuol candidarsi a sindaco della Città Metropolitana nel 2018 o prima, ha perso una bella occasione per iniziare a marcare le differenze con l’attuale amministrazione; ma soprattutto perché, se io fossi presidente dell’Ars, il mio primo (e unico) pensiero sarebbe: “Ma cu minchia è ’stu Conti Nibali?”.

Infine, la chicca del luogo: non all’alba dietro Cristo Re (scusate, ricordi d’infanzia…) ma in un confronto televisivo a “TirrenoSat”, il canale milazzese di Rino Piccione – e qualcuno meno digiuno degli altri ha già osservato su Facebook: “E sarebbe un campo neutro?” – secondo Ardizzone oppure, nell’idea di Elio Conti Nibali, a piazza Cairoli con tanto di rispettive claques, così la buttiamo subito in caciara e non concludiamo una beneamata minchia. Insomma, non ha ragione nessuno dei due. Anzi dei tre, perché in tutta questa storia Accorinti è né più né meno che il “convitato di pietra” di molieriana memoria. Resta da capire soltanto a chi servirà la preparazione H.

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