XFactor: fede in Fedez? No, io lodo Lodo
Il primo live di XFactor 2018 (xfactor.sky.it) |
Innanzitutto
una ferale notizia: ho scoperto che esiste un altro Max Factor. No, non the make-up of make-up artists, proprio
una rubrica su XFactor che reca lo stesso nome di questo blog (quasi, perché il
mio ha il in più e voglio dire, fa
tutta la differenza del mondo). La cura Massimo Del Papa su lettera43.it e siccome lui, se non
sbaglio, è un ex Mucchio Selvaggio,
dovrebbe essere parecchio più titolato dello scriba – cioè di me, per quelli
che non conoscono il vate Gianni Clerici – a commentare il talent musicale di
Sky (tanto che le sue “pagelle” sembrano proprio le mie, però lette al
contrario). Ma non disperate: al grido di «resistere, resistere, resistere»
IlMaxFactor è vivo e il giovedì sera in prime
time lotta insieme a noi.
Ora, visto che questa column è stata poco sul pezzo nelle
prime puntate della nuova stagione, vi presento una breve carrellata dei
concorrenti basata su quanto hanno fatto vedere prima del live. La squadra più forte sono certamente le Under Donne di Manuel Agnelli (voto 7 per la scelta): io avrei escluso la sardina (nel senso di
“piccola sarda”, quindi Luna) a favore della voce meravigliosa di Camilla Musso
che alle audizioni, con La sera dei
miracoli di Dalla, aveva fatto piangere pure i coccodrilli, ma Sherol e
Martina sono due fenomeni, per quanto diversissimi, e alla fine mi salvo perché
il reato di bestemmia sta per essere depenalizzato persino nella cattolicissima
Irlanda. La squadra più debole è quella di Fedez
(voto 6 perché se il concorrente che
forse preferiva, a parte la devastante Naomi, ha deciso agli Home Visit che no,
in fondo non voleva proprio proprio andare a XFactor...), nel mezzo si
collocano gli Under Uomini di Mara
Maionchi (voto 7,5 soprattutto
per aver capito e portato avanti il genietto Anastasio) e i gruppi che Lodo Guenzi ha ereditato da Asia
Argento (voto 6,5 perché, Bowland a
parte, si era portata due concorrenti uguali e non mi sembra esattamente l’idea
meravigliosa di Cesare Ragazzi).
Martina Attili sotto la neve svizzera (da YouTube) |
Per quanto riguarda
invece il primo live, condotto come
sempre in maniera cialtrona quanto basta da Alessandro Cattelan (voto 7
perché è vero che è sempre uguale a se stesso, ma dal momento che non è Barbara
D’Urso non mi sembra una tragedia), ho avuto come l’impressione che i giudici
abbiano fatto a gara a stupire, rischiando in più di un caso di suicidarsi. E’
il caso soprattutto di Manuel (voto 4),
del quale ora sappiamo che ama Katy Perry! – la assegna a Luna (voto 7) e già si
capisce perché ha voluto come producer
Big Fish al posto di Rodrigo D’Erasmo, mammamia – e che, a forza di fare il
fenomeno, prima o poi ci lascerà davvero le penne. Stavolta rischia di
giubilare la sua cantante più forte, Sherol
(voto 6), alla quale I can’t feel my face di The Weeknd si adatta
come i capelli biondi, e fortuna che sia gli altri giudici sia il pubblico
sanno che la capoverdiana de Roma è
una fuoriclasse che non si può mandare subito a casa. E fortuna anche che Martina (voto 8) sia un piccolo fenomeno capace di sfangare persino un’assegnazione
inspiegabile (Castle in the snow dei
Kadebostany, profeti dell’indie pop
svizzero, sì proprio svizzero).
Su Fedez (voto 2), come
sempre, dobbiamo fare un discorso più articolato. Detto che non me ne potrebbe
fregare meno di quella specie di rito pagano in stile Riccanza consumato in un
supermercato alla-faccia-dei-bambini-del-Biafra-che-muoiono-di-fame, e che dall’altra
parte non è stato troppo fortunato nell’assegnazione delle categorie, pareva
sinceramente super motivato a differenza dello scorso anno, quando perse subito
un concorrente alla prima puntata. Tanto motivato che lo ha perso di nuovo, con
il povero Matteo (voto 5,5) che prima ha pasticciato con 21st Century Schizoid Man dei King
Crimson sopra una base di Kanye West (o viceversa) facendosi sopraffare dalla
produzione, poi ha cantato una versione spaccapalle dei Tiromancino (La descrizione di un attimo) risultando
comunque più a fuoco dei Red Bricks che però, chissà come e chissà perché,
hanno un ascendente sui giudici, e quindi è gentilmente pregato di tornare al
suo studio di registrazione. E anzi, se non fosse stato per gli scarsi, scarsi
Red Bricks avrebbe rischiato pure una sfida fratricida all’ultimo scontro,
perché a Renza (voto 6) assegna una Ragamuffin
di Selah Sue che la ragazza toscana canta pure benino (perché cantare, sa cantare...)
ma che la vede immobile come uno stoccafisso sul palco, e poi tra questa scelta
balorda e la nuova acconciatura rosso vamp
– che comunque funziona più della canzone, va detto – mi pare che sia stata già
spersonalizzata e trasformata in qualcos’altro. Al primo live. Va liscia invece Naomi
(voto 8), che in Love on top di Beyoncè non è proprio
perfetta perfetta come sostengono i giudici, ma il pezzo è difficilissimo (sì,
lo so, tutti a parlare dei quattro “salti” di semitono, e qui fa bene Fedez o
il suo producer Fausto Cogliati a non
farle affrontare l’ultimo acuto) e comunque nella sfida a distanza con Sherol è
lei a fare meglio. Occhio, perché siamo di fronte a una potenziale vincitrice.
"C'è tempo" di vedere ancora Anastasio (agi.it) |
Stranamente, la più confusa
tra i giudici mi è parsa l’esperta Mara (voto 5,5): con C’è tempo di Fossati, capolavoro tra i tanti capolavori dell’Ivano,
azzecca alla grande il brano da dare ad Anastasio
(voto 8 abbondante) ma è anche vero
che, dopo quella Generale con la
quale ha incantato ai Bootcamp, l’assegnazione non l’avrei sbagliata nemmeno io;
d’altra parte, dare James Arthur a Emanuele
(voto 7) è sin troppo scontato
mentre Broken strings di James
Morrison ft. Nelly Furtado costringe di fatto il povero Leo (voto 6,5) a tirare
fuori tutto il Gassman che c’è in lui, e poi sticazzi se a tutti i giudici pare
troppo impostato e “teatrale”.
Quando Lodo e Asia sedevano insieme al tavolo (wired.it) |
Infine, c’è da valutare il debutto di Lodo Guenzi, massacrato sui social come
se Asia Argento l’avesse cacciata lui: il voto per me invece è un 7 perché anche se è vero che va un po’
lungo nei giudizi e che il suo argomentare tutto peace and love ricorda tanto, ma tanto da vicino il Verdone di Un sacco bello, ma il frontman dello Stato Sociale parla anche
di tecnica e non dice cose peregrine. Quanto alle assegnazioni, con i Bowland (voto 7,5) va liscio anche con un classicone come Sweet dreams degli Eurythmics perché
tanto i tre ragazzi persiani hanno la peculiarità di spogliare qualsiasi brano
della sua veste esteriore, ripartire dal nucleo e rivestirlo a modo loro. Per
le prime due-tre puntate (forse). Poi sarà un problema evitare l’assuefazione a
questa sorta di “Motivo mascherato” e tenerli in gara... Invece i Seveso Casino Palace (voto 6,5) dovranno quanto prima
affrancarsi dalla precoce etichetta di gruppo-hardcore-punk-che-rifà-il-rap:
era andata bene con Ricchi per sempre
di Sfera Ebbasta, già abbiamo un po’ esagerato con Giovane fuoriclasse di Capo Plaza. Inascoltabili... ebbasta,
invece, i Red Bricks Foundation (voto 4) che cantano e suonano malissimo
sia New Rules di Dua Lipa sia, all’ultimo
scontro, Ragazzo di strada dei Corvi già
maltrattata agli Home Visit. E sì, il cantante sembra un po’ Mick Jagger un po’
Jim Morrison un po’ Richard Ashcroft dei Verve un po’ Kim Rossi Stuart un po’
Damiano dei Maneskin, ma di questi (forse) solo Rossi Stuart ha meno voce di
lui. Si salvano, ma non durerà.
P.S.:
visto che – come avete letto in testa – l’originalità di questa rubrica ha subìto
un duro colpo, introduco una piccola novità per confrontare l’esito dei live con le pagelle de IlMaxFactor: le
classifiche. Quella dei cantanti e quella dei giudici, un po’ come la
classifica piloti e quella costruttori in Formula Uno.
Classifica costruttori
(ehm, giudici) dopo tre puntate
1. Mara MAIONCHI (18,5 punti)
2.
Manuel AGNELLI (17,5)
3.
FEDEZ (15)
4.
Asia ARGENTO (14)**
5.
Lodo GUENZI (7)*
Fuori
classifica: Ale CATTELAN (12)
Classifica piloti (sì,
vabbè: cantanti) dopo una puntata
1.
ANASTASIO (8 punti)
NAOMI (8)
MARTINA (8)
4.
BOWLAND (7,5)
5.
LUNA (7)
EMANUELE (7)
7.
SEVESO CASINO PALACE (6,5)
LEO (6,5)
9.
SHEROL (6)
10.
RENZA (6)
11.
MATTEO (5,5) – eliminato –
12.
RED BRICKS FOUNDATION (4)
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