sabato 8 settembre 2018

XFactor: eccoci qua, nel cul de sac di Asia



Già dal promo andato in onda fino al giorno delle audizioni (qui il link al video), con le inquadrature “strategiche” del tavolo dei giudici e la reietta a lungo “impallata” da un cameraman, si era intuito quale sarebbe stata la linea di XFactor sul presunto scandalo sessuale che ha coinvolto Asia Argento, uno dei giudici di questa edizione, che sarà sostituita per il live dopo aver partecipato a tutta la fase delle selezioni fino agli Home Visit. Ma vedere un compunto e contrito Alessandro Cattelan (voto 5) in camicia a tinta unita – ancorché lucida – arrabattarsi a spiegare i motivi della separazione (peraltro ripetendo a pappagallo la formuletta già recitata dal boss di Sky Italia, Nils Hartmann, alla presentazione del programma) ha gettato un’ombra di tristezza sul talent più scintillante della tv italiana, e a nulla sono serviti l’ammiccante filmato introduttivo e il fantasmagorico look a pois del conduttore.

In realtà, la sensazione dettata dalla prima puntata di questa stagione è che Asia (voto 7,5) sarebbe stata tutto sommato un buon giudice: qualche lacrimuccia di troppo, è vero, ma giudizi non scontati e anche il coraggio di non essere ipocrita in un paio di occasioni, come quando ha massacrato un sedicente Ozzy Osbourne autore di una versione da villaggio turistico di Paranoid dei Black Sabbath. Asia è parsa aver legato soprattutto con un incipriatissimo Manuel Botulino Agnelli (voto 6,5), che lui sì, se avesse mangiato un pipistrello in onda sarebbe sembrato per davvero Ozzy anche se non si è risparmiato lui pure la lacrimuccia d’ordinanza. Nemmeno il caso di parlarne per quanto riguarda Mara Maionchi (voto 5,5): aspettiamo di capire se il suo continuo oscillare tra commozione e turpiloquio sia dovuto alla scoperta di avere un cuore o, più facilmente, alla demenza senile. Chi si è mostrato meno emotivo degli altri è Fedez (voto 7), anche se lo aspetto al varco nel caso Sky scelga di sostituire Asia con Sfera Ebbasta che suo amico non è. Altro nome in lizza quello di Elio, che ovviamente sarebbe il mio preferito, mentre sembra tramontata l’ipotesi Morgan (e quella sì che sarebbe stata una crudeltà, quasi l’avesse pensata Weinstein in persona).

Alex Cliff (xfactor.sky.it)
Detto che, come al solito, Cattelan si riabilita nei “siparietti” con i concorrenti in attesa di esibirsi (voto 8), vi rassegno la prima impressione sugli aspiranti in gara. Ci sono voluti appena un paio di minuti per la prima standing ovation, tributata al 16enne catanese Emanuele che, voce e pianoforte, ha confezionato una Human di Rag’n’Bone Man moooolto interessante. Sorvolo sulla trentenne di ritorno da Los Angeles che conquista il pubblico ma che, qualità indubbie a parte, non mi è parsa nulla di eccezionale, per soffermarmi su Christian che con la maschera diventa Alex Cliff, 19 anni, una vita tutt’altro che facile alle spalle ma probabilmente un futuro da rapper davanti. Peccato non canti il ritornello dell’inedito Bambino – lo fa rilevare anche Fedez – ma la costruzione del pezzo piace. Come piacciono Elisa, 18 anni e un ukulele per incantare la platea con Io che amo solo te di Sergio Endrigo («Ci vuole anche, un momento di delicatezza» prova ad argomentare Manuel mentre gli altri giudici piangono come vitelli), e soprattutto Martina con la sua canzone sulla cherofobia, la paura di essere felici.

Martina merita qualche parola in più: al di là dell’idea bizzarra di un album di canzoni intitolate come malattie o disturbi mentali – che fa spanciare Fedez dalle risate – e dell’improponibile ritornello «Questa è la mia / cherofobia», il pezzo è bello, un po’ Tiziano Ferro un po’ Francesca Michielin, cantato e arrangiato bene. Certo, se davvero questa ragazzina di 16 anni vive un problema del genere non sarei troppo soddisfatto nei panni del padre che invece gongola nel backstage. Sarei molto più fiero di Sherol, ventunenne originaria di Capo Verde che fa tre lavori, studia Chimica e tecnologie farmaceutiche e tira giù il palazzetto con una spaventosa And I’m telling you di Jennifer Hudson. A naso, una potenziale vincitrice dell’edizione numero 12. Chiudono la puntata i Seveso Casino Palace, gruppo hardcore-metal che stravolge Ricchi per sempre di Sfera Ebbasta (smorfia di Fedez, vedi sopra) con risultati interessanti, e in più mostra un approccio stile Maneskin nell’intervista. Potrebbero essere una sorpresa e, al momento, mi appaiono come l’unico ostacolo a uno strapotere annunciato delle Under Donne. E’ vero, sembrava fosse così anche lo scorso anno, ma stavolta non ci sarà Levante a rovinarle.

Una sorpresa sarà sicuramente la scelta del nuovo giudice. E non sarà niente rispetto
Elio sostitiurà Asia Argento? (xfactor.sky.it)
alla sorpresa che aspetta quest’ultimo, chiamato a fare da mentore a una squadra che non ha scelto lui e della quale non sa nulla. Sì, perché al di là di quanto sia discutibile essersi disfatti di Asia Argento senza una condanna, anzi senza nemmeno un’accusa formale (circostanza che Manuel Agnelli non ha mancato di rimarcare, mentre Fedez è stato più... democristiano col Rolex), questa edizione rischia di essere pesantemente inficiata dall’appartenenza di una squadra a un mentore che non l’ha selezionata e che magari avrebbe selezionato concorrenti del tutto diversi. Ecco perché la scelta della produzione potrebbe ricadere su Elio: l’ormai ex Storie Tese ha esperienza, conosce il meccanismo, ha già vinto XFactor e potrà fronteggiare gli altri giudici meglio, per capirci, di una Levante o di un’Arisa. Ma resta il problema principale: i concorrenti della sua categoria potrebbero farlo cagare. Anche perché non sappiamo se, alla fine, Asia abbia finalmente sbroccato scegliendo tre casi umani altrimenti impresentabili... Insomma, se Sky voleva aggiungere al programma un pizzico di “pepe” sfruttando le forme e l’indole ribelle della Argento, ora si trova in un cul de sac che non era proprio quello a cui aveva pensato.

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