martedì 24 marzo 2020

Catenovirus: ecco perché a Messina l’epidemia... fa ridere



Avete ricevuto il messaggio registrato del sindaco sull’emergenza coronavirus? Io sì. L’ho riconosciuto subito e ho risposto entusiasta: “Stellario, ANNAAAMU!”.

Questo per dire che non sto prendendo sottogamba il pericolo di contagio. Esco solo per fare la spesa e buttare la spazzatura, ovviamente non tutti i giorni. Ok, sono andato a sciare in Trentino, così per fare qualcosa, ma una volta rientrato mi sono chiuso in casa dopo nemmeno una settimana in giro...

D’altra parte, pigro come sono, la quarantena mi fa una pippa: tra Sky, Netflix e Amazon Prime sto guardando più film e serie tv di un giurato dell’Academy, e soprattutto sto riuscendo a non leggere niente. Perché la cultura non mi avrà mai, cazzo! Piuttosto imparo a memoria tutti i post di Cateno, anzi mi metto a sbobinare e sottotitolare tutte le sue dirette Facebook.

(A proposito, avete notato che quando Cateno sbrocca, l’interprete nella lingua dei segni inizia a fare gesti più ampi? L’altra sera avrei giurato di averla vista mimare un “vi faccio un culo così”...).

Paura, eh? Bene, perché DOVETE avere paura. Io per esempio, alla quarta telefonata di Cateno (due a casa e due sul cellulare), un po’ mi sono cagato sotto: ma se finora ha anticipato con ordinanze farlocche i decreti di Conte dei quali era informato in quanto sindaco metropolitano – mi sono chiesto – non è che anche stavolta sa qualcosa che non ci dice, se non per prendersi il merito a uso di quelli che ancora gli credono?

Per esempio, e se gli “allegri sciatori” fossero mille? E se la riduzione dell’orario di apertura dei supermercati fosse una misura di selezione naturale? Pensateci: anziché 12-13 ore, li facciamo stare aperti 10 ore nelle quali ovviamente si concentrerà lo stesso numero di persone, quindi molto più esposte al contagio. Poi Nelluzzu beddu Musumeci li ha pure chiusi la domenica, ma si sa: quando c’era LVI i supermercati non esistevano, la domenica era sacra perché si andava in chiesa… insomma, non si è saputo regolare.

E che dire della diminuzione delle corse sullo Stretto? Due navi tra Messina e Villa, alle 7 e alle 19 andata e ritorno, con a bordo centinaia e centinaia di pendolari ammassati che si guardano in cagnesco, si nascondono, cercano in tutti i modi di evitarsi ma finiscono per tossire nel gomito del vicino... E voi pensavate che non dicesse niente su questa follia (quando invece agli imbarchi ci va per sollevare polveroni inutili, bluffando sui numeri delle macchine sbarcate che sono quasi tutte, appunto, di pendolari) solo per non dare fastidio ai Franza? O ingenui... 

Naturalmente si scherza, Cateno non è Boris Johnson che sui primi dati del contagio nel suo Paese fece un esercizio di demografia un filino cinico: “Macché tamponi e cure per tutti, mettiamoci nel cuore che ogni famiglia perderà dei cari”. Una settimana dopo se l’è fatta sotto e ha chiuso i pub, che lì è come mettere metà della popolazione al muro e fucilarla. Anzi, si fucilano da soli.

Come posso farvi capire il paragone? Ah, ecco: è come se ai messinesi togliessero Feisbucc. Cosa che ovviamente Cateno non farebbe mai, perché sarebbe lui la prima vittima. Vi immaginate? Uno che pure quando era ai domiciliari postava in continuazione video nei quali se la prendeva con i giudici, la stampa, le cavallette e i nazisti dell’Illinois? Morirìa, altro che coronavirus.

Ma sto divagando. Quello che vi volevo dire è che l’isolamento sta avendo effetti spiacevoli anche su una roccia come me. Ieri FB mi ha segnalato una pagina di tifosi dell’Inter, “Cuore Nerazzurro”: forse ti potrebbe interessare, suggeriva Zuckerberg. C’era un post con un sondaggio: “Chi è la più grande leggenda nerazzurra di sempre?”. Ho risposto Guido Rossi. Così, un embolo sulla tastiera.

La cosa bella è che non mi ha cagato nessuno. Cioè, capito? Se in qualunque altro momento della vita fossi entrato in una pagina di interisti a spruzzare un po’ di veleno, così senza motivo, mi avrebbero disintegrato: e gobbo, e rubentino, e Moggi e via dicendo. Invece niente, neanche un commento, anzi nemmeno la cancellazione del commento da parte degli amministratori. Eh, le priorità...

Per fortuna, dopo oltre un giorno almeno un tifoso nerazzurro mi ha minacciato: “So dove abiti, ti vengo a rompere il culo”. Ma io, intrepido, ho risposto: “Non dimenticare l’autocertificazione. Altrimenti arriva Daffne e lo rompe a te, il culo”.


+++ULTIM’ORA: SCOPERTO IL VIRUS CHE FA DIVENTARE “SCERIFFI”+++
Interrompo questo post per annunciare una scoperta scientifica decisiva nella battaglia contro l’epidemia. I ricercatori dell’Università del Massachusetts hanno identificato e isolato il virus che sta causando mutazioni genetiche in sindaci e amministratori, trasformandoli in “sceriffi” dei social. Dopo aver visionato un filmato di Cateno e uno di Vincenzo De Luca (quello in cui il presidente della Regione Campania minaccia di “mandare i Carabinieri con il lanciafiamme” alle feste di laurea), hanno infatti individuato il pericolosissimo Delucavirus. Sembra però che nel sindaco di Messina il virus abbia subìto una ulteriore mutazione, che gli scienziati hanno definito Catenovirus. Sembra che, in questa forma, il virus abbia un potenziale di contagio infinito, soprattutto perché gira senza mascherina, crea assembramenti, ferma le persone agli imbarchi senza un vero motivo, sputacchia minchiate in diretta e infetta i megafoni. Insomma, una vera e propria “bomba” batteriologica. Ma niente quarantena, mannaggia.

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