Post

Visualizzazione dei post da 2014

COMUNALI A REGGIO CALABRIA, quarto mandato per Italo Falcomatà. Ma da ora tocca a Giuseppe

Immagine
Italo Falcomatà, sindaco di Reggio dal 1993 al 2001 N el 1993, quando il professore comunista Italo Falcomatà diventava sindaco di una Reggio Calabria letteralmente devastata da Tangentopoli e dalla guerra di ’ndrangheta, andavo ancora all’Università e la  frequentazione con una collega reggina – che oggi è una brillante giornalista e scrittrice – mi consentì di prendere pian piano contatto con una realtà che per me, fino ad allora, aveva coinciso essenzialmente con la strada verso Pentimele che facevo la domenica per andare a vedere la Viola basket. Un giorno, passeggiando per Messina, mi scioccò affermando: <<Certo che Messina è proprio una bella città, avete un sacco di alberi!>>. Onestamente, non avevo mai pensato a Messina come una “bella” città: sì, per posizione e impianto originario sarebbe potuta essere stupenda, ma ero già ampiamente abituato a vederla vilipesa e consegnata al degrado per ammirarla. Eppure – come avrei potuto verificare passando lo Strett

Poz è tornato, arrendetevi!

Immagine
E così, eccovi qui. Tutti increduli, tutti travolti dal “ciclone” Pozzecco al quale è bastata una sola giornata per devastare il campionato di serie A e l'intero basket italico. Tutti a bocca aperta davanti a quell'esultanza folle, incontrollabile, “ignorante” direbbe qualcuno, dopo la vittoria nel derby del destino, quello contro Cantù all'esordio sulla panchina di Varese. Eccovi tutti a chiedervi: ma ci è o ci fa? E c'è sostanza – sostanza tecnica, qualità come allenatore – dietro lo show che ha regalato ai tifosi biancorossi e alle telecamere di RaiSport, o si rivelerà un bluff? D'altra parte, da giocatore non è mai sembrato uno così accorto tatticamente... L'esultanza di Pozzecco (cantunews.it)          Ecco, basta. Finitela. Anche la protesta per l'arbitraggio dopo la sconfitta in un'amichevole di preseason , che pure aveva fatto sollevare più di un sopracciglio “coronato”, prendetela – se potete – per quello che è: l'espressione di un

Matteo Renzi, il piacione che non piace. Ecco perché ha vinto

Immagine
P arliamoci chiaro: Matteo Renzi non è Rutelli. Non è un piacione vero, un simpatico cialtrone come il Francesco disegnato dall’imitazione di Corrado Guzzanti (lo ricordate? Un Alberto Sordi un po’ confuso e travolto dagli eventi), ma è piuttosto antipatico, ha sempre l’aria del saputello che ti spiega come si campa e, con tutte quelle slide che mostra ad ogni conferenza stampa, mi ricorda più un venditore a una convention di Repower che non un leader politico. Matteo Renzi se la ride Parliamoci ancora più chiaro: Matteo Renzi non è Berlusconi, come oggi sul Fatto Quotidiano ammette anche il mio idolo Marco Travaglio al quale domenica notte, su La7, è partito un embolo così forte per la sconfitta che altro che Maalox, ci voleva un anticoagulante. E non è nemmeno Grillo, ovviamente. Ma è l’incubo peggiore sia di Berlusconi che di Grillo: perché li sfida sul loro terreno, quello del qualunquismo-populismo che tanta presa abbiamo visto fare sull’elettorato italiano, ma in aggiun

Il Piano Marshall: titolare ai Lakers e All Star. Accetto scommesse

Immagine
Kendall Marshall, chi era costui? “Il miglior passatore che io abbia allenato in 24 anni”. Era l’11 novembre del 2011. Sul ponte della USS Vinson, la portaerei della Marina Kendall Marshall, playmaker dei Los Angeles Lakers americana sulla quale era stato trasportato il corpo di Osama Bin Laden ancorata nel porto di San Diego, alla presenza di 7 mila spettatori, di un migliaio di marinai e del presidente Barack Obama si giocava il primo “Carrier Classic”, una specie di partita inaugurale della stagione del basket NCAA tra due delle favorite del campionato: North Carolina e Michigan State. North Carolina, in quella stagione 2011/2012, era stata indicata praticamente da tutti (62 voti su 65) come la numero 1 nei pronostici prestagionali in forza di un quintetto assolutamente incredibile per talento, atletismo e forza fisica: tre levrieri immarcabili (Reggie Bullock, John Henson, Harrison Barnes), un lungo solido come Tyler Zeller e la sapiente regia di Kendall Marshall, fr