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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Basket NBA: Steph come Charlie Sheen, LeBron come... il Fasullo

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Charlie Sheen in "Major League" (film.it) A vete mai visto il film Major League-La squadra più scassata della Lega ? Niente di che, per carità; però tra i momenti migliori di questo “B-Movie sportivo” che ironizza sulla sfiga dei Cleveland Indians, squadra di baseball che non vince il titolo dal 1948 (e che, quando il film fu girato, non arrivava alle World Series dal 1954), c’è quello in cui il lanciatore Rick Vaughn, un pregiudicato non a caso soprannominato “Wild Thing” – interpretato da un allampanato Charlie Sheen – dopo essere stato tagliato scopre che il motivo per il quale i suoi lanci fortissimi non centrano mai il bersaglio è la miopia, e con gli occhiali diventa così forte da guidare la squadra alle World Series in barba alla proprietà che aveva venduto i giocatori migliori e comprato una serie di schiappe per avere una stagione perdente e trasferire la squadra a Miami.

Il metodo De Luca: «Chiudiamoli a casa loro». Ah, era «aiutiamoli»?

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I pompini di Cateno (da Facebook) «Lo sa? Mai nessun bipede al mondo ha avuto tanta urgenza di un biscotto sanfratellano quanto lei!» (Robin Williams - Good morning, Vietnam! ) Io, onestamente, ’sti tizi della Gazzetta del Sud proprio non li capisco. E dire che ci lavoro pure. Pensavano di poter criticare impunemente Cateno Laqualunque per il divieto di sosta durante la presentazione della candidatura alle Europee di un suo assessore (ovviamente quello alla Viabilità, non mi viene in mente il nome), o addirittura di potersi scandalizzare per il greve gioco di parole sui biscotti tipici di San Fratello, una battuta da fenomeno del baretto (immagino la scena: Cateno che entra da Gugliotta in piazza a Fiumedinisi e tutti a chiedergli «Dài, raccontane una delle tue!» per poi offrirgli il caffè, d’altra parte in ogni bar c’è un personaggio così) senza scatenare la reazione dell’Unto del Signore, uno che parla al telefono col Papa un giorno sì e l’altro pure, solo perché la bat