Il giorno in cui scoprimmo che anche Giorgia è scarsa
D ei tanti aspetti di una certa gravità racchiusi nelle dichiarazioni di Giorgia Meloni (A Prova) sull’apertura di un’indagine a carico suo, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano in relazione alla liberazione del boia libico Al-Masri, che coprono l’intera palette di sfumature Pantone dalla manipolazione della realtà alla bugia sfacciata, il più grave non è stato adeguatamente sottolineato nel dibattito che si è aperto sulla stampa e nella politica. Forse proprio per effetto del ‘combinato disposto’ del cumulo di castronerie-barra-enormità pronunciate dal presidente del Consiglio in pochi secondi di discorso che ci hanno aperto gli occhi sulla sorprendente verità: ricordate il mantra di questi due anni e mezzo, secondo il quale la Meloni è capace, preparata e onesta ma circondata da una classe dirigente di personaggi inadeguati e opachi? (Come se non li avesse scelti lei, poi.) Bene, scordatelo. Perché da oggi abbiamo le prove: anche Giorgia è scarsa. Non sol...